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Con permesso: Moise Kean e un'assenza che fa rumore

Con permesso: Moise Kean e un'assenza che fa rumoreFirenzeViola.it
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Oggi alle 20:00Copertina
di Alessandro Di Nardo

Il tempismo alle volte è tutto. Nel terreno di gioco, fare la cosa giusta nel momento giusto e col tempo giusto fa la differenza. Anche fuori dal campo, esserci quando conta, fa la stessa differenza per un professionista. Per questo la notizia dell'ultim'ora che arriva dal Viola Park avrà fatto quantomeno stropicciare gli occhi a qualcuno. Moise Kean era assente oggi dall'allenamento sul campo e salterà anche le prossime sedute per motivi familiari, con la società che fa sapere che ritornerà alla base nei prossimi giorni, senza specificare quando.

Il momento no
Un permesso concesso dalla società su cui non è opportuno fare illazioni. Nel rispetto della privacy, non possiamo che sottolineare il tempismo, appunto. Kmb si era già allontanato per qualche giorno dall'universo viola, lo scorso aprile, anche lì per motivi familiari, tutto concordato con la società, tutto - giustamente - rimasto segreto. La sua assenza adesso però fa più rumore, perché arriva in seguito alla sconfitta col Parma: al Tardini abbiamo visto quella che è forse la peggior versione del numero venti in viola, egoista (non nel senso buono del termine) e impreciso, ha provato come fa spesso a mettersi in proprio e risolvere da solo una situazione che lui stesso, col medesimo atteggiamento da  'uomo solo contro tutti', ha contribuito a creare. Non sono i gol che mancano, non sono i balletti griddy che arrivano sul 5-1 in casa contro l'Udinese, ma è tutto il contesto, di squadra e ambientale, a far sì che gran parte dei tifo viola abbia cambiato modo di guardare il centravanti coi dread; in tempi in cui era il Re Mida di Firenze tutti gli eccessi erano consentiti, dai flex fatti agli avversari dopo un fallo conquistato a centrocampo ad altro.

Tensioni
Il vento è cambiato, per i risultati di squadra ma anche per il rendimento di Kean. E anche per quanto accaduto a Reggio Emilia, a inizio dicembre, con il rigore conteso e le tensioni nello spogliatoio. Pesa, inutile negarlo, anche la busta paga del calciatore, che a fine anno metterà a referto un incasso da 4,5 milioni di euro netti (bonus esclusi), cifre mai viste da queste parti. Una piazza ormai esasperata per la situazione disastrosa di classifica pretende di più soprattutto da lui. E, nella settimana che precede quella che è, per l'ennesima volta, l'ultima spiaggia per salvare la stagione viola, l'incrocio contro la Cremonese in programma domenica, la sua assenza fa ancora più rumore, a maggior ragione a poche ore dall'apertura del mercato invernale, una sessione in cui Kean, considerato comunque un punto cardine della squadra, non dovrebbe essere protagonista. Anche qui, tutta questione di tempismo. E del vento che è cambiato. Perché come diceva Harvey Dent ne "Il Cavaliere Oscuro", "O muori da eroe, o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo".