CARNASCIALI A FV, IL CALCIO NON RIPARTA PER FORZA. DALBERT-BIRAGHI? TERREI IL PRIMO
"Quando ci saranno le condizioni per ripartire in sicurezza sarà giusto farlo, ma prima non ha senso". A dirlo in esclusiva a FirenzeViola.it è l'ex difensore della Fiorentina, Daniele Carnasciali, che ha affrontato vari temi anche legati alla prossima sessione di mercato oltre a quelli inerenti le problematiche dovute al Coronavirus.
Qual è la sua idea sulla ripresa del calcio in Italia e quindi del campionato di Serie A?
"Hanno chiuso tutto il Paese, le aziende sono ferme, io stesso che ne ho una per conto mio è un mese che non lavoro. Perché il calcio non può stare fermo? Le decisioni che sono state prese sono arrivate dagli esperti e se non reputano possibile in un futuro prossimo giocare a calcio non mi sembra giusto farlo. Si guarda troppo ai propri interessi... C'è chi non vuole retrocedere e non vuole ricominciare, chi vuole vincere il campionato e vuole tornare in campo. Si deve pensare alla salute e basta. Le aziende hanno un protocollo da seguire, bene che sia così anche per il calcio. Se ci saranno le condizioni giuste sono contento che il calcio riparta, ma non deve farlo per forza".
Che ne pensa del tema del taglio degli stipendi?
"Il taglio degli stipendi deve avvenire attraverso una trattativa individuale perché Cristiano Ronaldo non prende quanto un calciatore del Lecce... Ogni società ed ogni giocatore devono accordarsi tra di loro ed usare il buonsenso. Tagliare 3 mesi di stipendio andrebbe a favore solo della società, ma a me piacerebbe che fossero devoluti in beneficenza ai dottori, agli infermieri, a qualche ente per questa emergenza".
Parlando di campo, che futuro vede per la Fiorentina?
"Si valuta male adesso perché non si sa come ne usciranno le società da questa crisi. Il mercato di gennaio era stato buono, si erano mossi bene, ma il bello doveva venire in estate. Attendiamo la riapertura e vedremo quali danni il Coronavirus avrà fatto dal punto di vista economico anche perché si può progettare di spendere una cifra, ma magari ora sarà diverso: il mercato verrà ridimensionato.
Dopo le parole di ieri di Rocco Commisso, quanto sarebbe importante trattenere Chiesa e Castrovilli?
"Fondamentale. Vorrebbe dire avere dei giocatori importanti in rosa, ai quali poi ne andrebbero aggiunti altri per crescere piano piano. Cedere ogni anno i pezzi migliori non ti permette di migliorare facilmente. Credo che la società debba creare un progetto intorno a questi giocatori, ma qualora uno volesse essere per forza ceduto ed arrivasse l'offerta giusta non porrei troppe limitazioni perché non è bello avere in squadra un calciatore scontento. In due o tre anni si può iniziare un percorso come l'Atalanta se la società c'è perché qua si sta bene".
Domanda secca per il prossimo futuro: Dalbert o Biraghi?
"La domanda sarebbe da girare agli allenatori. Mi sembra che Dalbert a Firenze non abbia fatto malissimo, possono anche allungare il prestito se tutte e due le società sono convinte di questa soluzione. Io Dalbert lo terrei, mi sembra abbastanza positivo, ha margini di miglioramento. A me piace parlare di esterno e se un ragazzo ha corsa, è bravo e gioca a livelli come la Serie A deve saper fare sia il terzino che l'esterno in un centrocampo a 5. Si può migliorare e lavorare anche sui difetti, altrimenti è giusto cambiare lavoro (ride, ndr)".