ANTINELLI A FV, CHIESA CAVALLO PUROSANGUE MA NON ESPLOSO AL 100%. SU RIPARTENZA...
Una maglia, una storia. Alessandro Antinelli, giornalista volto noto della Rai racconta quotidianamente sui social una serie di maglie di calciatori e la storia: "L'idea è nata quando la mia compagna in quarantena mi ha 'costretto' a mettere a posto due valigie colme di maglie raccolte in 27 anni di carriera - racconta in esclusiva a Firenzeviola.it - Così ho voluto condividerle in una rubrica social. Della Fiorentina ho raccontato la storia di Nuno che Cecchi Gori porto a Firenze per il dopo Bati, ceduto quell'estate alla Roma. È una maglia invernale e pesante che racconta un calcio passato e una Fiorentina che era tra le sette sorelle, che finì la stagione con la vittoria della Coppa Italia. Peccato che successivamente ci fu il crac che i big, compreso Nuno, avevano già percepito ed anche lui fece le valigie e tornò in Portogallo. La rubrica mi permette di raccontare storie di giocatori molto diversi tra loro, di quelli forti ma anche di meteore o di paesi meno conosciuti come l'Iraq che ho incontrato in questi anni".
C'è un giocatore che le piacerebbe raccontare della Fiorentina attuale? "Senz'altro Chiesa. Perché è si quello che conosco di più grazie alla Nazionale ma io vorrei descrivere quello che ha in testa. Mi sembra avere grandi ambizioni, è un ragazzo educato, che vive un po' nell'ombra del padre e che si esprime dunque poco. È un cavallo purosangue che però per me non si è ancora espresso al 100 per cento delle sue potenzialità".
Secondo lei è destinato a partire? "Secondo me si anche se sarebbe bello che diventasse la bandiera della Fiorentina ma forse l'orientamento della famiglia è di metterlo alla prova anche ad alto livello perché possa essere decisivo ad esempio nella Champions che la Fiorentina purtroppo ora non può dargli. Guardi, se l'Europeo si fosse giocato nel 2020 e Zaniolo fosse stato bene io credo che Chiesa se la sarebbe dovuta giocare proprio con lui. Il salto internazionale sarebbe appunto decisivo per essere titolare. Lui è uno che in qualsiasi squadra con testa e fisico giusto spacca le partite".
Non rischia di fare come Bernardeschi che alla Juve non ha trovato la maglia da titolare? "Bernardeschi secondo me ha la sindrome che io definisco di Florenzi, nel senso che può ricoprire qualsiasi ruolo e sostituire chiunque ma allo stesso tempo paga il fatto di non avere un ruolo fisso. Il ct Mancini lo stima ma fossi in lui cercherei altrove un posto da titolare. Dal punto di vista tattico Chiesa è invece più risolto e non ha dunque questo problema. Può giocare a destra o a sinistra, dove mi sembra più forte, e questo è il suo ruolo".
Stiamo parlando di calcio giocato, ma si ripartirà? "Visto che oggi la Francia ha decretato lo stop alla stagione, questo può spostare l'opinione pubblica. E anche in Italia non hai ragione di riprendere se leggi i dati dei contagiati e dei morti, ma se riapri le industrie e lentamente tutto il resto non vedo perché non possa riaprire anche il calcio che mette in moto tanti posti di lavoro ed economicamente sostiene il paese. Apprezzo la voglia di ripartire del presidente Gravina e certo se non riprende ora è difficile fare 12 turni più i recuperi entro agosto. Tra l'altro con la Francia ferma ad agosto che coppe si giocano?".
Lei è di casa a Coverciano al seguito della Nazionale, che effetto le fa saperlo riconvertito al Covid? Un effetto strano e quando ricominceremo a viaggiare più liberamente per lavoro la mia prima meta sarà mostrare come è stato riconvertito l'albergo, la palestra, il ristorante e il resto del centro tecnico in tempi di Covid. Questa scelta fa onore alla Federazione, pensare che a maggio sarei stato lì per gli Europei. Inoltre a Firenze vorrei raccontare come stanno i giocatori guariti dal virus perché si fanno supposizioni ma poi che effetti ha realmente avuto sui calciatori non lo sappiamo".
Cosa pensa dei protocolli per i ritiri? "Ho letto il protocollo del professor Zeppilli e devo dire che è fatto molto bene ma c'è una veduta diversa con il comitato scientifico su nuovi possibili contagi? Si ferma tutto di nuovo o va in quarantena solo il giocatore positivo? Inoltre c'è da capire a chi vanno le responsabilità della ripresa e chi ne risponde se uno si ammala".