Pisa-Fiorentina, Dunga in esclusiva: "La vedrò con il cuore a metà. Pioli saprà rialzarsi, come sempre. Vi racconto un aneddoto del derby..."

"Vincerà il derby chi sarà più concentrato". Carlos Dunga non ha dubbi quando ci risponde dal Brasile. E' con un gruppo di amici italiani ed è in giro tra degustazioni e assaggi di vini pregiati ma trova il tempo per fermarsi a parlare del derby. Campione del mondo con il Brasile nel '94, ed ex centrocampista di Pisa e Fiorentina, è intervenuto a Radio FirenzeViola per parlare della sfida di domani tra le sue due squadre in Italia: "C'è una grande rivalità - dice - e penso che tutte e due le squadre debbano affrontarsi in serie A perché proprio questa rivalità tra tifosi fa la loro forza. Io ricordo che al primo derby sentii questa rivalità ma anche il rispetto di una squadra verso l'altra".
Che ricordo ha dell'ex presidente del Pisa, Romeo Anconetani? "Era fortissimo, caricava la squadra e faceva sentire il derby. Sfruttava questo momento per portare più tifosi e soldi alla squadra e renderla più competitiva per la salvezza. Ricordo una battuta scherzosa di Anconetani quando ho cambiato squadra, dal Pisa alla Fiorentina. Mi stavo ancora ambientando a Firenze, non ero ancora a mio agio nella squadra. Dopo il primo tempo del derby, nel corridoio dello spogliatoio mi disse: 'Carlos non sei lo stesso, a Pisa stavi meglio, no?", e quello mi dette più forza perché pensai: "Ma come? Io sono sempre lo stesso giocatore". In campo vinse la Fiorentina ed io feci una gran gara. Ma lui comunque caricava sempre la squadra e sapeva che aveva bisogno di tutti per restare in A".
Quella attuale con un solo punto di distacco che sfida sarà? "Bisogna essere chiari, sono due campionati diversi per le due squadre. Il Pisa da matricola deve salvarsi, la Fiorentina anche nell'ultimo anno ha fatto un bel campionato e gioca in Europa. Ora deve reagire".
Che consiglio dà a Pioli per risollevarsi? "Continui a lavorare, ha avuto altri problemi molto più delicati e difficili in passato ed è riuscito a superarli. In questo momento bisogna restare concentrati e le cose poi a lungo andare si mettono a posto".
Per la metà campo puntualmente ogni anno si torna a dire che manca un giocatore alla Dunga... Che effetto le fa?
"Mi fa piacere, significa che ho lasciato un buon ricordo, un marchio in campo e fuori. Ho sempre cercato di dare tutto e rappresentare bene la squadra. E al di là del campo, arrivando sia a Pisa che a Firenze io ho cercato di convivere con le persone, nelle strade, per cpaire cosa pensavano, per conoscere la città, la cultura e vivere il meglio possibile. Ho imparato tanto in campo e in città insomma".
Che derby deve giocare la Fiorentina? "Dentro il campo è 11 contro 11, ognuno deve lottare con le proprie qualità e caratteristiche e deve sfruttare questi momenti perché è sempre bella e fantastica l'atmosfera del derby e vince la squadra più concentrata".
Quando ritornerà a Firenze? "Spero a breve. Sono stato due anni fa a trovare degli amici ed ora voglio portare mio figlio più giovane perché non conosce questa parte del padre, voglio fargli vedere lo stadio dove giocavo e la città".
Vedrà la partita? "Sì, voglio stare davanti alla tv con il cuore diviso a metà perché sono le due squadre che appartengono alla mia vita. Tifo? No, voglio soffrire con tutta la gente".
Un ultimo pensiero sulla Fiorentina che è partita male? "Negli ultimi anni ha fatto bene e si è rinforzata, sono stati presi giocatori importanti ed esperti. La Fiorentina deve pensare di stare in alto e di rimanere in Europa. E dopo due finali di Conference credo sia arrivato il momento di vincere".
Che rapporto aveva con Pioli? "Molto buono, ma io avevo un buon rapporto con tutti i giocatori di quella Fiorentina, in campo ci urlavamo tutti ma fuori il rapporto era buono. Loro mi hanno aiutato ad entrare nella mentalità del calcio italiano e mi hanno aiutato anche con la mia famiglia perché mi sentissi a mio agio nella squadra". E prima di salutare ci dice e dice a tutti: "Buon derby"
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