Tutta una questione di atteggiamento

Se non si tratta di una deviazione di strada determinante, di certo resta reale il rischio di allungare fin troppo il percorso da intraprendere per inseguire un’Europa un po’ più nobile della Conference. Il cammino dei viola, fin qui tortuoso, riprende domani a Pisa, in uno stadio che la Fiorentina non visita da oltre 35 anni e in un ambiente che attende spasmodicamente il derby in questione.
Esame di maturità
Intanto né Pioli né Gilardino arrivano al match di domani con la miglior classifica possibile, ma tra i due chi sta meglio è certamente l’ex centravanti. Il suo Pisa non ha ancora vinto, come i viola, ed è reduce dal doppio k.o. tra Napoli in campionato e Torino in coppa Italia, ma intanto i nerazzurri paiono già aver assimilato l’atteggiamento del loro tecnico, un passaggio che invece manca in casa viola. Sotto questo profilo gli uomini di Pioli sono al primo vero esame di maturità della stagione, visto che ancor prima dei punti servirà mostrare progressi nel modo di stare in campo.
Messaggi alla squadra
Sul piano della squadra d’altronde Pioli ieri ha lanciato messaggi chiari. Dal rodaggio ormai terminato (LEGGI QUI) ai riferimenti a testa e cuore il tecnico sembra voler lasciare il palcoscenico ai suoi calciatori, chiamati adesso a rispondere sul campo alle tante critiche (legittime) piovute dopo i due soli pareggi fin qui raccolti. Perché domani a Pisa ancora prima che la tecnica serviranno testa lucida e gambe pronte. E soprattutto la capacità di restare squadra per tutti i 90 minuti, non solo per una frazione di gioco come avvenuto una settimana fa al cospetto del Como.
Gudmundsson sulla trequarti, Fazzini, Sohm e Fagioli in lizza per il centrocampo
Per l’occasione l’allenatore viola sembra aver già scelto molti degli interpreti, i dubbi semmai sono semmai sul modulo. Tra le varie opzioni resta il 3-5-2 la più realistica, anche perché con l’arretramento di Gosens sulla sinistra i viola varierebbero su un 4-4-2 simile a quello visto domenica scorso contro il Como. Con il ritorno di Gudmundsson dal primo minuto, quasi certo, Fazzini può rappresentare il collante tra centrocampo e trequarti, una scelta indirizzata anche e soprattutto a fornire più palloni giocabili a Moise Kean. L’ex Empoli è in corsa per una maglia da titolare, ma occhio anche agli altri pretendenti, da Sohm a Fagioli con Mandragora tra i più sicuri di partire dall’inizio
Aspettando Moise l’idea delle 2 punte momentaneamente accantonata
Già, perché gli 0 gol messi a segno da Kean rappresentano una zavorra della quale la Fiorentina farà bene a liberarsi il prima possibile. Che sia stata la scelta di Pioli di giocare quasi sempre con due punte accanto alla punta della Nazionale, o semplici episodi poco favorevoli, fatto sta che i viola hanno assoluto bisogno di ritrovare la certezza più importante dell’anno scorso, ovvero i gol del numero 20. Piccoli e Dzeko, insomma, possono attendere, anche perché la prossima sarà la settimana del match contro il Sigma Olomuc. E’ in quella circostanza che uno dei due potrebbe tornare titolare, salvo ovviamente un ingresso a partita in corso a Pisa a seconda di come si metterà la sfida dell’Arena Garibaldi.
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