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Pioli torna alle origini, Gudmundsson e Fazzini per dare qualità europee al gioco viola

Pioli torna alle origini, Gudmundsson e Fazzini per dare qualità europee al gioco violaFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 14:30Copertina
di Lorenzo Della Giovampaola

Pisa-Fiorentina di domani non sarà soltanto il ritorno del derby toscano in Serie A dopo 34 anni, ma sarà soprattutto l'ennesimo banco di prova per una squadra, quella di Stefano Pioli, che è ancora alla ricerca di un'identità. Il tecnico viola non ha nascosto ieri in conferenza stampa il fatto che la sua Fiorentina non abbia più tempo per trovare chissà quale alchimia: "Il periodo di rodaggio è finito, l'ho detto alla squadra". Parole forti che però fanno capire come lo stesso allenatore senta che dopo quattro partite di campionato e due del preliminare di Conference League il momento delle prove sia finito. 

Un nuovo cambio modulo
La sensazione dunque è che la tanto agognata quadra possa essere vicina: "Non manca molto, in settimana abbiamo lavorato tanto - ha aggiunto il tecnico gigliato - mi aspetto miglioramenti in diverse situazioni". Il tutto nonostante le ultime di formazione in vista della sfida di domani all'Arena Garibaldi parlino di un ennesimo cambio di modulo, con il ritorno della difesa a tre e l'inserimento di due "fantasisiti", Gudmundsson e Fazzini, alle spalle di Moise Kean, che tornerà dunque a giocare da solista al centro dell'attacco viola. Ora al di là dei numeri, che servono più per dare certezze a stampa e tifosi che agli stessi allenatori, la nota interessante riguarda le caratteristiche che Pioli sta provando ad inserire in questa squadra.

Una Fiorentina più europea
Dopo averci provato contro il Como con Lamptey titolare sulla destra e Fazzini sulla sinistra, domani Pioli continuerà nel suo tentativo di inserire dinamicità, qualità e dribbling, caratteristiche fondamentali per il calcio europeo di oggi, nella sua Fiorentina. Ed è in tale direzione che vanno lette le possibili scelte di schierare lo stesso Fazzini, che potrebbe agire sia da trequarti che da mezza ala di accompagnamento al fianco di Nicolussi Caviglia e Mandragora, ma anche e soprattutto Albert Gudmundsson, pronto a riprendersi la titolarità dopo l'infortunio alla caviglia rimediato in nazionale che lo ha tenuto fuori contro Napoli e Como. 

Ritorno alle origini
Accantonata dunque momentaneamente l'idea dell'attacco pesante (formato da Piccoli/Dzeko e Kean), Pioli, un po' come ai tempi del suo primo Milan, sta cercando di plasmare la squadra attorno alla duttilità tattica di alcuni singoli, Fazzini in tal senso può rivestire un ruolo alla Saelemaekers, e all'estro e la fantasia di altri, con Gudmundsson che con peculiarità diverse potrebbe ripercorrere le orme del primissimo Calhanoglu, utilizzato da Pioli come trequartista. Insomma l'attesa per capire se la svolta sia davvero alle porte è davvero tanta, e come sempre il rettangolo di gioco darà il suo responso.