FEDELE, L'obiettivo dell'Udinese è la salvezza
Nessun dramma per la sconfitta a Parma, ma una bella dose di delusione sì. Questo è ciò che prova anche Mister Adriano Fedele, che da sempre si auspica di vedere una squadra con maggiore verve in campo. Contro l'ex di turno Pasquale Marino, la compagine di Guidolin non è riuscita ad esprimere un proprio gioco e ha dovuto arrendersi all'aggressività dei padroni di casa.
Che partita ha visto? "Sinceramente una prestazione deludente da parte dell'Udinese. Mi ha colpito il centrocampo piatto, muscolare, senza fantasia. In una squadra così, l'unico che può inventare qualcosa è Di Natale. Dispiace avere in squadra il capocannoniere, perchè Totò è tornato in vetta alla classifica marcatori e vale la pena sottolinearlo, e vedere che non c'è il coraggio di rischiare. Se almeno Inler fosse messo più avanti, potrebbe anche lui arrivare al tiro. Ieri ho visto D'Agostino nella Fiorentina: si sta riprendendo bene e mette quelle palle in verticale che nell'Udinese non vedo più. Mi sembra che la squadra giochi a catenaccio, con tutti i giocatori impegnati nella fase difensiva, e speri in Totò".
A Parma si sono visti errori banali, che gli stessi giocatori non hanno saputo spiegare: "A me sembra che non si sia proprio giocato. Si può anche perdere, ma non così, rinunciando a giocare. Manca il coraggio di perdere. E lo si è visto anche a Roma, quando Sanchez è stato inserito solo dopo lo svantaggio. Bisognava metterlo dentro prima. A Parma è stato lo stesso: sì, ad un certo punto c'erano 4 punte. Ma solo quando eravamo già in svantaggio.E poi proviamo a chiederci dove saremmo se anche Handanovic non avesse parato ben quattro rigori".
Udinese, quindi, senza ambizione? "L'Udinese gioca apparentemente con un 3-5-2, ma di fatto mi sembra che i difensori alla fine siano almeno 7. E' l'atteggiamento di chi non vuole rischiare: ma se così è, la salvezza è assolutamente alla portata, vista la qualità della squadra. Mi sembra che l'idea sia quella di una tranquilla salvezza e con questo andamento l'obiettivo è facilmente raggiungibile. Ma è un peccato non credere in qualcosa di più".