MIRACOLO A MILANO

Miracolo a Milano era la speranza, miracolo a Milano è la dolce realtà. La Fiorentina sbanca San Siro e ci regala una Pasqua finalmente serena. Auguri a tutti i lettori di Firenzeviola.it, a tutti i tifosi della Fiorentina.
07.04.2012 00:00 di  Stefano Borgi   vedi letture
foto di Stefano Borgi
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© foto di Firenze Viola

Aggiorniamo l'articolo, approfittando di un titolo profetico: miracolo a Milano, resurrezione, prodigio, sorpresa nell'uovo... scegliete voi il termine... noi aggiungiamo Diego, il 12° uomo in campo. Appuntamento a stasera per un commento (se possibile) più lucido.  E adesso riprendiamo con lo scritto della domenica...  Per esorcizzare la disfatta, allontanare lo spettro del pallottoliere, dimenticare (o almeno rinuovere) il 6-0 del 12 dicembre 2004, siamo disposti a tutto. Anche a scomodare Vittorio De Sica ed il suo "Miracolo a Milano", celeberrimo film del 1951, allegoria di una favola che preconizza un mondo migliore. Noi, più prosaicamente, speriamo in un futuro migliore, una Fiorentina migliore, in una classifica migliore, magari corroborata da un 'punticino" che farebbe morale, che ci accompagnerebbe incolumi alla sfida decisiva di mercoledì al "Franchi" contro il Palermo. E siamo disposti ad accendere persino le "Luci a San Siro" anche se...si gioca di pomeriggio, con l'auspicio che il pugnace Andrea Della Valle di questi tempi (e da poche ore anche Don Diego) rappresenti un bagliore in fondo al tunnel viola, sempre più buio, sempre più profondo. Milan-Fiorentina è da sempre una classica del calcio italiano, e il nastro della memoria ci riporta a sfide e personaggi da leggenda; da Rivera ad Antognoni, da Van Basten a Batistuta, da Rui Costa a Roberto Baggio. Noi di Firenzeviola, da sempre attenti alla storia ed alla tradizione, siamo abituati a guardare lontano e allora siamo andati a ripescare un Milan-Fiorentina del 20 settembre 1987 quando nasceva il Milan stellare di Arrigo Sacchi. Baresi, Ancelotti, Donadoni, Gullit, Van Basten di fronte ad un manipolo di ragazzini come Roberto Baggio, Nicola Berti, Stefano Carobbi, guidati dal rettore di Torsby, Sven Goran Eriksson. Anche quel giorno si giocava di pomeriggio, ed il canovaccio era quanto di più scontato: Milan avanti tutta, il portiere viola Landucci in stato di grazia ed il contropiede di Alberto Di Chiara che inaugura il primo momento di gloria. Fuga sulla sinistra, tiro radente respinto da Giovanni Galli sul quale si avventa il puntero triste, al secolo Ramon Diaz, che fa 1-0. Passano due minuti e la storia del calcio fa tappa a San Siro: Roberto Baggio affonda nella difesa rossonera come una lama nel burro, vince il rimpallo con Giovanni Galli e deposita in rete per il 2-0 finale. La genuflessione del divin codino sotto lo spicchio dei tifosi viola è un immagine indelebile che ancora oggi regala brividi ed emozioni. Milan-Fiorentina, dicevamo, per recitare una parte da protagonista (o almeno...non da sparring-partner) ed allora ci vorrà una prodezza come quella di Pietro Maiellaro che il 22 settembre 1991 beffò Sebastiano Rossi con un pallonetto da 40 metri. La partita finirà 1-1 per il solito rigore inesistente concesso ai rossoneri, ma il gesto tecnico di "Pietruzzo" rimane indimenticabile, da applaudire, se possibile da imitare.

E chiudiamo con la "mitraglia" di Gabriel Omar Batistuta. Fu la novità della stagione '98-'99, un batigol saltellante che impugna simbolicamente l'arma e sventaglia felice verso il suo pubblico. Quel giorno (era il 26 settembre 1998), davanti al Milan di Zaccheroni (che, attenzione, vincerà incredibilmente lo scudetto) il "Re Leone" sparerà tre volte, cecchino infallibile, trascinatore impareggiabile di una Fiorentina imbattibile. Il risultato finale fu di 3-1 con tripletta di Batistuta e gol della bandiera rossonera di Bierhoff su rigore. Cronaca: 6' minuto, Costacurta sbaglia un retropassaggio, si avventa sul pallone Batistuta che punta la porta deciso e fa 1-0. 46', Rui Costa imbecca l'argentino affrontato da Costacurta, Bati lo dribbla ripetutamente e scarica implacabile sotto le gambe di Lehmann. Al 52' l'apoteosi: l'incerto Lehmann raccoglie con le mani un retropassaggio di Costacurta (ancora lui!), punizione a due in area, calcia Batistuta (anzi, per meglio dire...spara!) e fa 3-0. Bati-gol, allora, corre verso i tifosi viola e smitraglia a più non posso, in un delirio di onnipotenza, nell'orgasmo generale. L'ultima vittoria  è datata 17 maggio 2001, doppietta di Chiesa per una delle ultime Fiorentina vincenti di Cecchi Gori. L'ultimo pareggio, invece, è lontano 5 anni e mezzo (3 settembre 2007) quando un magia di Santana innescò Adrian Mutu che di testa fece 1-1. Da allora solo sconfitte ed umiliazioni. Sono passati tanti, troppi anni, e chissà che la legge dei grandi numeri qualche volta valga anche per la Fiorentina. Sopratutto ora che c'è Diego...

P.S. Un'ultima annotazione...  visto com'è andata oggi a Milano, perchè Diego non è arrivato prima? Auguri di Buona Pasqua a tutti.