Torricelli alla Gazzetta: "Dopo la morte di mia moglie rifiutai il Crotone"

Torricelli alla Gazzetta: "Dopo la morte di mia moglie rifiutai il Crotone"
Oggi alle 12:10Rassegna stampa
di Redazione FV

L’ex difensore tra le altre della Fiorentina, Moreno Torricelli, si è raccontato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport: "Le disgrazie capitano a tutti, non solo a me, dipende come le affronti e come reagisci” dice riferendosi alla scomparsa della moglie Barbara nel 2010 a causa di una leucemia fulminante: "Per tanti mesi, mentre lottavamo contro la malattia, ho cercato di rassicurare tutti, mi sono tenuto tante cose dentro. Non volevo che lei e i nostri figli perdessero la speranza. Una leucemia terribile. La cosa più brutta fu doverlo spiegare ai miei figli. Avevano 15, 11 e 10 anni. I medici mi informarono che la situazione era grave fin da subito, ma io inizialmente scelsi di non dire nulla in famiglia. Non volevo che perdessero la speranza".

E lei, invece, l’ha mai persa? 
"Mi sono tenuto tante cose dentro, ho finto in molte occasioni e sopportato in altre. Piangevo da solo, a casa e in ospedale avevano bisogno di vedermi forte. È stato un calvario lungo 10 mesi. Solo negli ultimi giorni sono crollato e ho detto a mia moglie quale fosse realmente la sua condizione".

Dopo la morte di sua moglie ha chiuso con il pallone: rifiutò diverse offerte.
"Avevo una proposta importante dal Crotone in Serie B, ma come avrei potuto accettare? Per i miei figli già perdere la mamma è stata una mazzata, figuriamoci cambiare casa, città e perdere tutti gli amici. Ora tornerei volentieri in panchina, magari partendo dai ragazzi". 

Oggi cosa fa nella vita?
"Sono tornato a fare quello che facevo da ragazzino: il falegname. Aiuto un artigiano della zona qui in Valle D’Aosta e mi diverto a costruire l’alpeggio della mia nuova compagna, Lucia. Lei è stata importante nella mia rinascita, mi ha dato una luce nuova, entrando in punta di piedi nella mia vita. Anche con Arianna, Alessio e Aurora è stata molto delicata. Per loro la mamma è e resterà sempre una".