PALLADINO, Dalla costruzione dal basso alla verticalità

Il Corriere dello Sport-Stadio si concentra sugli aspetti tecnico tattici che sono emersi maggiormente in queste prime uscite della nuova Fiorentina guidata da Raffaele Palladino. L'elemento che per primo balza all'occhio è che i viola ripartono, e ripartiranno, sempre dal portiere, chiunque esso sia. L'estremo difensore è il primo costruttore e il rifugio cui affidarsi quando il primo possesso non riesce a superare le linee avversarie. Per questo motivo il tecnico campano sta lavorando sulla tecnica di base dei portieri a sua disposizione e sulla velocità di scelta palla a terra.
Una differenza importante rispetto alla scorsa stagione riguarda la linea difensiva, molto più bassa in fase di non possesso rispetto a quanto visto con Italiano. L'ultima linea gigliata arretra di 5-6 metri rispetto allo scorso anno quando la palla è in mano agli avversari. Inoltre Palladino incoraggia l'uomo contro uomo anche fuori posizione con i difensori che hanno più possibilità di rompere la linea. Inoltre i viola sembrano, già da queste prime amichevoli, avere un calcio più verticale rispetto a quello praticato con Italiano e attaccare con più uomini. Emblematica l'azione a fine primo tempo contro il Bolton in cui sul cross di Dodo ha chiuso l'azione Parisi. Da esterno ad esterno come l'Atalanta di Gaseprini.
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