Mezzo sorriso per Vanoli, la Gazzetta: "Già diverso rispetto alla tragica era Pioli"
Per La Gazzetta dello Sport, in Genoa-Fiorentina è stato tutto abbastanza logico e atteso. Un pareggio, che inchioda entrambe in fondo alla classifica, ma che permette ai nuovi allenatori di iniziare l'avventura con mezzo sorriso. Mezzo, perché Daniele De Rossi e Paolo Vanoli hanno anche messo il muso davanti sperando di arrivare in fondo con il successo in mano, ma il vantaggio è durato pochissimo sia per il Genoa sia per la Fiorentina. Tanti errori hanno inciso sul risultato finale, e così, alla fine, il pareggio è giusto perché nessuna delle due squadre, evidentemente condizionate dalla situazione di classifica, è riuscita ad avere la freddezza, la lucidità e la qualità necessarie per blindare il risultato e congelare la gara. A livello di gioco, per la Rosea è piaciuta un po’ di più la Fiorentina ma non al punto da notare un predominio netto.
Puntando la lente d'ingrandimento sui viola, la Gazzetta specifica: "Qualcosa di diverso rispetto alla tragica era Pioli è sembrato vedersi nella squadra viola, almeno in controluce. Ieri Gudmundsson è apparso molto più centrale nello sviluppo del gioco. L’islandese si muoveva alle spalle di Piccoli seguendo l’ispirazione e andando un po’ a destra, un po’ a sinistra e un po’ indietro alla ricerca di quegli spazi che gli sono tanto mancati e senza i quali va in apnea. Il rendimento è stato discreto, anche se siamo ancora lontani dai livelli raggiunti proprio nel Genoa. In costruzione Vanoli ha sempre tenuto tre giocatori alle spalle di Piccoli, alzando gli esterni Dodo e Fortini oppure le mezzali Mandragora e Sohm, ieri molto intraprendente. Senza Kean e il suo attacco alla profondità, bisognava legare maggiormente la manovra e dare più opzioni di scarico a Nicolussi Caviglia, di nuovo troppo scolastico e monotono nella recita. Vanoli deve probabilmente farsi ancora un’idea precisa del livello della rosa e la quantità di soluzioni da soppesare rischia di diventare una perdita di tempo nell’individuazione di una formazione base e di una strategia. Ma se c’è una cosa che la Fiorentina non ha, è proprio il tempo: i viola sono ultimi, non hanno mai vinto, hanno la peggior difesa del campionato e dopo la sosta al Franchi arriverà la Juve".
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