Senza Kean e in un ambiente infuocato, la prima battaglia di Vanoli

Senza Kean e in un ambiente infuocato, la prima battaglia di VanoliFirenzeViola.it
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Tommaso Loreto

L’assenza di Moise Kean, comunicata ieri a sorpresa per via di un problema successivo alla gara di Mainz, è un ulteriore ostacolo sulla strada (dissestata) della Fiorentina. E di Vanoli. Il nuovo tecnico, già alle prese con il pochissimo tempo a disposizione, oggi dovrà fare a meno anche del centravanti, lasciando spazio con grande probabilità a Dzeko che in Germania in Conference League non si è affaticato.

Il richiamo dei tifosi alla squadra
Intanto cresce la curiosità per vedere all’opera il nuovo allenatore arrivato dopo l’esonero di Pioli. A tempo debito andranno sottolineate le ennesime stranezze che hanno riguardato l’ultima settimana dei viola, in un ambito societario in cui la ristrutturazione interna con la promozione di Goretti non cambia la sensazione di un passato contraddistinto da allenatori spesso abbandonati a se stessi, ma per il momento la priorità è che Vanoli risollevi questa squadra, ulteriormente chiamata alle proprie responsabilità dallo striscione dei tifosi di ieri sera (CLICCA QUI).

ll compito di Vanoli
Vanoli è raccontato come un sergente di ferro, cresciuto nella scuola Conte e in grado di scuotere il gruppo. La sua cultura del lavoro e della fatica può essere la chiave di volta in un ambiente dove le varie componenti paiono come minimo slegate tra di loro, e s’inserisce nel solco scavato da Goretti giovedì sera quando, dopo il k.o. con il Mainz, il neo ds ha stabilito la ricetta per uscire dai guai: “allenarsi, allenarsi, allenarsi, allenarsi, allenarsi”. Verrebbe da chiedersi cosa facesse prima la squadra e perché nessuno è intervenuto, ma in questo momento, vista l’emergenza, riflessioni del genere oltre che già sentite rischiano di essere fini a se stesse. Di certo Vanoli deve far diventare questo gruppo di calciatori quella squadra che Pioli non è riuscito a costruire, allontanando le paure che emergono puntuali ogni qualvolta gli avversari salgono di tono rimontando la Fiorentina.

Marassi infuocato
Per riuscirci servirà anche una personalità che si aggiunge ai tanti aspetti che Vanoli dovrà ricostruire, perché Marassi oggi sarà incandescente. Più di autostima è giusto parlare di determinazione, di convinzione, e anche di sacrificio per il compagno come avviene in una squadra vera. La sensazione è che Vanoli, sgolandosi in allenamento e in partita, possa riuscire a risollevare il mondo viola a patto che venga seguito e che tutti gli attori protagonisti si calino in quella dimensione di battaglia che ha tirato fuori nel suo primo intervento ai media ufficiali del club. Una chiamata alla realtà che deve riguardare a tutti e non è più rimandabile, anche perché uscire dalle sabbie mobili dell’ultimo posto non sarà né immediato né semplice. Da oggi fino alla ripresa del campionato quando il calendario proporrà Juventus e Atalanta.