L'ANALISI, La Viola non va: perché ora non cambiare?

All'interno dell'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio, il noto giornalista Alberto Polverosi parla del quinto pareggio della Fiorentina da inizio stagione, ieri fermata al Franchi per 2-2 dal Monza: "Si può partire da due aspetti confortanti per i viola. Il primo: finalmente hanno trovato un centravanti vero, terzo gol in cinque partite per Moise Kean, il primo in Serie A dopo 519 giorni. Nessuno può dire quanto segnerà l’ex juventino, ma la rabbia, la ferocia, l’applicazione (peraltro sotto gli occhi di Spalletti) fanno ben sperare i fiorentini. Il secondo: il finale tutto cuore dei viola ha prevalso sulla paura del Monza e così è arrivato il giusto 2-2. Ma è sul resto che bisogna soffermarsi, perché il resto proprio non va. I risultati parlano di cinque pareggi in cinque partite con quattro pali/traverse subite, ma neppure la vittoria che non arriva è l’aspetto peggiore.
Il problema vero è che la Fiorentina tarda a prendere la forma di squadra. Tranne che nell’inguardabile partita col Venezia, la Fiorentina ha sempre subìto. Ieri il Monza nel primo tempo ha tirato tre volte in porta: due gol e un palo. E’ diventato troppo facile far gol alla Fiorentina. Il passaggio dalla linea a quattro alla linea a tre sembra in fase di rigetto, o i difensori non sono pronti o i concetti non sono compresi. Un briciolo di elasticità farebbe comodo: di nuovo difesa a 4, con un logico, lineare 4-4-2. O altrimenti, se per la linea a tre è amore sconfinato e irrinunciabile, allora anche il centrocampo a tre: un 3-5-2 con Gudmundsson alle spalle di Kean".
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