Kean-Piccoli, prove di convivenza: ecco dove devono migliorare

Settantasette. Sono i minuti in cui hanno giocato insieme a Torino Moise Kean e Roberto Piccoli, prima dell'uscita dell'ex Cagliari nel finale della sfida terminata 0-0. Un dato da cui parte il Corriere Fiorentino per analizzare la prova dei due e cosa si potrà migliorare nel tandem viola. Col Toro i due attaccanti viola hanno agito per lo più in zone limitrofe (con Piccoli leggermente più dentro l’area di rigore rispetto a Kean e Gudmundsson — che ha spesso preferito la zona sinistra della trequarti — alle loro spalle), e le posizioni medie e le mappe di calore evidenziano un’occupazione degli spazi ancora migliorabile. I due non sono riusciti a dialogare (un solo passaggio) per quanto nelle trame della partita Kean sia stato ben più presente rispetto alla trasferta di Cagliari.
Scrive il Corriere in relazione all'attacco viola, in quel fazzoletto di campo la Fiorentina è chiamata a una grande inversione di tendenza. Il meccanismo e l’interconnessione tra i due (nel contesto di squadra) ha così enormi margini di miglioramento; se l’ex Juventus ha una storia di grande duttilità — basti pensare alle gare condivise e alle spaziature trovate con attaccanti ingombranti come Mbappé, Vlahovic, Richarlison e Milik — per Piccoli il tema è più in via di definizione: nel suo recente passato ci sono i 275 minuti con Pavoletti a Cagliari nel 2024-25 (mai oltre i 29 minuti insieme in un singolo incontro) e i 509 con Krstovic nel 2023-24 a Lecce (in 14 partite, ma in soli 5 casi per più di 60 minuti). Insomma sembra Piccoli, più che Kean, a dover fare un passo in più, una crescita ulteriore che passa anche dalla condivisione di palloni e spazi con un altro centravanti.
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