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Luciano Mondellini: "Gli investitori americani non capiscono che in Europa il calcio muove passioni"

Luciano Mondellini: "Gli investitori americani non capiscono che in Europa il calcio muove passioni"FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 20:20Radio FirenzeViola
di Samuele Fontanelli

Il direttore di Calcio e Finanza Luciano Mondellini è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola durante la trasmissione "Scanner". Queste le sue parole a partire da un commento sul paragone tra Italia e Spagna riguardo all'appeal dei loro club per dei possibili investitori stranieri: "I grandi investitori internazionali guardano solo la Champions League, solo quello qualifica un'offerta da parte di fondi stranieri. Sicuramente l'Italia è un paese che in cui ci si mette tanto per costruire ogni tipo di infrastruttura. La Spagna è aiutata dal fatto che storicamente gli stadi sono sempre stati di proprietà, c'è un passo in meno da fare anche nelle negoziazioni".

Metà Serie A è in mano a proprietà straniere, cosa significa?
"Significa innanzitutto che molte proprietà non sono tifose. È evidente che hanno investito per guadagnarci. Queste proprietà hanno investito in Italia per due ragioni. La prima è il blasone di alcuni club, l'altra è il brand legato alla bellezza di alcune città da usare sul mercato internazionale. Firenze ad esempio è un brand più noto della Fiorentina. Ci sono Pisa, Verona, Venezia. Questo perché bisogna avere qualcosa di riconoscibile e le città storiche possono attirare investitori perchè sono un qualcosa, un brand, di vendibile".

E da questi brand come si guadagna?
"Fino ad adesso l'unico che ci ha fatto veramente soldi è stato Erick Thohir. Alcuni fondi stanno pensando di quotare le società sulla borsa americana. Per Roma e Fiorentina è diverso perché sono di proprietà straniere sì ma familiari. I fondi invece devono vendere obbligatoriamente dopo un certo numero di anni. Il gioco è questo: risano il club e poi lo vendo in America o nel mondo arabo. Se non trovo investitori però rimango impantanato. Il problema è che lo sport in Europa muove delle forti passioni e qundi non è solo un business. Se perdiamo questo perdiamo tutto. Gli americani fanno fatica a capire queste cose perché negli Stati Uniti lo sport è inteso come intrattenimento. Ci sono discorsi culturali diversi".

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