La Curva non fa più sconti, isolarsi nel Viola Park è inutile. Niente panico, ma la frustrazione di Firenze sta rompendo gli argini. Gli errori del passato presentano il conto: dallo scouting alla lista dei procuratori, i dubbi sono tanti

La Curva non fa più sconti, isolarsi nel Viola Park è inutile. Niente panico, ma la frustrazione di Firenze sta rompendo gli argini. Gli errori del passato presentano il conto: dallo scouting alla lista dei procuratori, i dubbi sono tantiFirenzeViola.it
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Angelo Giorgetti

Avendolo pagato circa 120 milioni, la Fiorentina si rifugia nel Viola Park e valuta da lontano le proteste della Curva. Che da fine maggio prende di mira la dirigenza e ora chiede conto a una proprietà capace di rendere intoccabili i manager perché li considera, evidentemente,  i migliori del mondo. Non era così per molti e a questi molti si sono aggiunti da qualche mese anche i tifosi. Da tempo sotto accusa non c’è la squadra ma la gestione di tutto il mondo viola, il che francamente è peggio, sempre ammesso che la proprietà intenda confrontarsi con i motivi di una frustrazione che ha profonde radici a Firenze e non a ottomila chilometri di distanza da qui, considerato che siamo in Toscana, Italia, prefisso telefonico 055.
Il comunicato diffuso dalla Fiesole PRIMA della partita contro la Roma, merita una riflessione per la tempistica della scelta: a prescindere dal risultato, la posizione era già stata decisa e il segnale ci sembra chiaro. Ci auguriamo che qualcosa sia stato percepito, nelle stanze invase dalla luce color ambra che penetra le spettacolari vetrate del Viola Park. Forse no. Non siamo così ottimisti.

La vita blindata e dorata laggiù continua, un po’ come succede alla politica, distaccata dalla realtà e chiusa nel suo Palazzo. La differenza è che la passione di Firenze è viscerale e superato un certo limite può diventare una spinta movimentista, oppure declinare verso il disinteresse per non disprezzare l’amata Fiorentina, volendo continuare il paragone un poco come la (purtroppo) crescente astensione alle elezioni: questo secondo aspetto ci sembra di cogliere nel comportamento di molti tifosi, mentre la Curva si è assunta il ruolo di rappresentare un argine contro ‘chi vive grazie alla Fiorentina e non per la Fiorentina’. E’ una differenza sostanziale e seria, soprattutto messa nero su bianco: gli ultrà sembrano in sostanza aver capito molte cose, sono probabilmente a conoscenza di retroscena e magari parecchi di questi sono gli stessi che i media da anni maneggiano con cura, anche perché il Calcio è un dio strano e se la palla entra…

Ma l’assenza di risultati è purtroppo un punto di svolta, i puntini si uniscono e la nudità del re diventa visibile a tutti. Avendolo trattato più volte anche in questa sede, ci permettiamo solo di insistere su un punto: il legame fra un club e la parte più calda del tifo non porta mai a niente di buono, perché si tratta di ruoli distinti e dovrebbe esserci un rispetto reciproco senza sconfinamenti. Arriverà sempre un momento di rottura in cui le distanze saranno profonde e i rancori aumenteranno, se prima c’era stata vicinanza. E il finale comunque è scritto: ammesso che un club intenda avere ‘rapporti di confidenza’ con la parte più calda del tifo, sarà inevitabilmente questa la prima a chiedere il conto quando le cose andranno male. Non è necessario essere Einstein, basta leggere la storia.

Quando il vento gira, sono dolori e i vecchi punti di riferimento _ anche quelli più feroci online _ sono i primi a cambiare faccia. Un classicone. Magari non si sentono considerati come in passato? Immaginavano di far parte del gioco e invece, ma guarda un po’, il gioco sta perdendo pezzi e loro sembrano perfino sorpresi, oltreché delusi. E’ quel che gira intorno al calcio e peggio ancora sui social, la Fiesole ha parlato di interessi sostituendo le ‘esse’ con il simbolo del denaro, noi non abbiamo prove e ci mancherebbe, ci limitiamo a prendere nota: come nel caso dei rapporti di vicinanza fra i club e gli ultrà, basta aspettare e capiremo eventualmente meglio.

Nei momenti di crisi tutto diventa argomento di discussione fra i tifosi, per i più pigri basta cliccare su Transfermaket per controllare quali siano stati i procuratori che negli ultimi mesi hanno lavorato di più con la Fiorentina, quali giocatori abbiano portato, eccetera. Tutto lecito, ci mancherebbe, i rapporti personali servono nei momenti complicati e la Fiorentina aveva intenzione di ‘patrimonializzare’ (cit Pradè). Ma la spesa nel mercato estivo è stata alta, circa 92 milioni, e ancora una volta il senso della parola scouting è stato riscoperto dai tifosi quando i nuovi arrivi non hanno aggiunto la qualità che ci si aspettava, soprattutto in relazione al loro costo e alle squadre in cui militavano prima. Magari un giorno anche a Firenze arriveranno giocatori poco conosciuti, pagati poco e che poi rendono tanto. Un giorno, come per il resto basta aspettare.