QUESTIONE DI PORTA

22.02.2013 00:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
QUESTIONE DI PORTA
FirenzeViola.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Ha tenuto a rassicurare tutti, Emiliano Viviano. A Bologna ci sarà. La mano sta bene e lo scontro in allenamento di oggi è stato solo un brutto spavento. Il vero problema magari, per il portierone di Fiesole, questa volta sarà che domenica in campo non si troverà davanti un'Inter apatica e ''spuntata'' come quella di domenica sera, ma se la dovrà vedere con Gilardino, Diamanti e, forse, Gabbiadini; non certo tre nomi da poco. E dire che, solo fino a pochi giorni fa, Emiliano se li sarebbe potuti ritrovare come compagni di squadra, in quanto - ma non è ormai più una notizia - a gennaio il Bolgona ce la mise davvero tutta per riportare al Dall'Ara Viviano, che tanto bene aveva saputo fare tra il 2009 ed il 2011. La Fiorentina, però, si oppose fermamente a questa ipotesi (probabilmente anche per la poca fiducia nutrita nei riguardi delle eventuali contropartite tecniche) ed in questo scenario risultò decisiva per la sua permanenza in viola la volontà di Viviano stesso, che nonostante il periodo di appannamento che lo aveva costretto a quasi due mesi di indigesta panchina, preferì continuare a vestire i colori della sua città.

Adesso, però, la storia è diversa: domenica non ci sarà spazio per emozioni o ripensamenti di sorta. Conteranno solo i tre punti, altri tre scalini fondamentali per continuare a rincorre il sogno Champions League, che dopo la straripante vittoria sull'Inter ed il ritrovato entusiasmo in città e nello spogliatoio (dove però, per la verità, non si era mai spento) si è improvvisamente riacceso. Del resto, se alla sorprendente Fiorentina di questa stagione è possibile segnalare un difetto, forse, è stata proprio la continuità in trasferta l'unica pecca in cui la Viola è inciampata spesso. Dopo la vittoria di Palermo infatti - ottenuta a fine dicembre - la Fiorentina ha raccolto solo sconfitte in trasferta (a Udine, Catania e nella debacle di Torino) pur rispettando sempre il suo credo calcistico. E di questo passo, ne siamo certi, la tendenza è destinata ad essere invertita quanto prima.