FUORI L'ORGOGLIO
Una rabbia e un orgoglio da sfogare e rivenicare in campo. La squadra viola per la prima volta è stata messa in discussione dai tifosi, a Reggio Emilia, dopo un pari in rimonta che, per il difficile momento che stavano attraversando, ai giocatori era sembrata quasi un'impresa da festeggiare con i propri tifosi. Ma negli occhi della gente presente al Mapei c'erano anche 80 minuti brutti da vedere, senza un gioco e attributi, in cui il Sassuolo ha potuto segnare addirittura tre gol ai viola, con errori individuali e di gruppo, ci sono cartellini che priveranno la squadra di tre titolari... Insomma non si poteva certo pretendere che i tifosi, nonostante una rimonta al 96' sia sempre emozionante e segno di carattere, apprezzassero quel punto striminzito.
Fuori l'orgoglio (e gli attributi) è la parola d'ordine per i giocatori perché non serve offendersi per una maglia rigettata o qualche contestazione, se la classifica piange e la vittoria non arriva da otto partite. Certo è che la squadra dovrà ripartire proprio da quei 10-16 minuti finali (come ha detto anche Federico Chiesa) mostrando da domenica che gli attributi ci sono per tutti i 90 minuti, che il carattere sa tirarlo fuori fin dall'inizio, soprattutto al Franchi e soprattutto contro l'Empoli. Il derby con gli azzurri non è così sentito da parte viola, è vero, ma rimane pur sempre la sfida con la seconda squadra della Toscana che agli occhi dei tifosi tale deve rimanere, superando anche le difficoltà di una formazione titolare senza due-tre (contando, oltre a Milenkovic e Veretout, Edimilson che rientra tra i più utilizzati) punti cardini. Insomma la gara di domenica diventa una prova del nove anche per il rapporto squadra-tifosi.