FINALMENTE CONTA SOLO IL CAMPO

28.05.2024 19:00 di  Pietro Lazzerini   vedi letture
FINALMENTE CONTA SOLO IL CAMPO

La vigilia di una finale, qualsiasi essa sia, ha sempre un sapore particolare. C'è la voglia di scendere in campo il prima possibile. C'è l'ansia di aver preparato tutto nei minimi particolari. C'è l'emozione di giocarsi un intero percorso, in poche manciate di minuti. Questo è il clima che si è respirato ad Atene nelle ultime ore, soprattutto dopo aver ascoltato le parole di Italiano, del capitano Biraghi e di Bonaventura. 

Parola d'ordine: identità - Il mister è stato chiaro: la Fiorentina ripartirà dalla strada percorsa per arrivare fino alla OPAP Arena. Non si snaturerà per affrontare l'Olympiacos, giocherà a viso aperto secondo la filosofia che in Europa è sempre stata vincente. Dopo tutto, se questo triennio è stato molto migliore rispetto a quello precedente, è soprattutto merito dell'idea che Italiano ha inculcato nella testa dei suoi giocatori. E infatti anche Biraghi ha sottolineato quanto sarebbe duro fare a meno proprio della guida che li ha portati per due volte di fila in finale di Conference. 

Una ferita ancora fresca - Biraghi, dal canto suo, è quello che dal vivo è risultato più emozionato. Ha vissuto queste emozioni pochi mesi fa, e dopo aver fatto i conti col baraccone della vigilia, vuole cambiare l'epilogo del lungo percorso in coppa. Biraghi è riuscito nel tempo ad avvicinarsi a una grossa fetta di tifosi, soprattutto di quelli della Fiesole, e sogna da due anni di poter alzare insieme a loro un trofeo che manca da più di 20 anni. Non c'è spazio per altro pensiero, dal dolore di Praga alla speranza di Atene. Biraghi e tutti i suoi compagni, da tempo non hanno altro per la testa. Ancora di più dopo la scomparsa di Barone. 

I dubbi di Jack - Bonaventura ha giocato in difesa come non è certo abituato a fare in campo. Le sue dichiarazioni sono state quelle di un giocatore navigato, consapevole che prima di una partita così importante, alzare troppo la posta può essere pericoloso. Le uniche parole un po' insolite hanno riguardato gli 11 che domani dovrebbero scendere in campo: "Il mister non ce li ha ancora comunicati". Dubbi di Italiano o solo tensione agonistica da tenere alta fino all'ultimo? Non lo sapremo mai, l'importante è che lo sappiano l'allenatore e i suoi uomini. 

L'ultimo giro di giostra - Siamo finalmente alle ultime 24 ore prima della finalissima, poi che sarà, sarà. Ciò che avverrà da domani dopo la partita è ancora tutto da scrivere, forse anche il futuro dello stesso Italiano. Ma ora non conta più niente, conta solo la sfida di Atene, contano i 10mila cuori viola che arriveranno in Grecia, le migliaia che sono rimaste a Firenze e una vittoria che tutti sognano fin dal triplice fischio finale di quella maledetta partita di Praga. È arrivato il momento dell'ultimo scatto, tutto il resto non conta.