RANIERI, L'acquisto di Vieri è geniale

13.08.2007 09:42 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Nazione

E’ partito dal niente, dalla Vigor Lamezia, ed è arrivato alla Juve. Un miracolo. A Claudio Ranieri per fare tanta strada ci sono voluti vent’anni, vent’anni passando per Campania Puteolana e Cagliari, Napoli e Fiorentina, Valencia e Atletico Madrid, Chelsea, ancora Valencia e infine il Parma. Ranieri è, fra l’altro, il tecnico italiano che ha allenato di più all’estero, otto stagioni. Cinquantasei anni, romano di Trastevere, buoni risultati e buone maniere, ovvero lo stile Juve incorporato, il nuovo allenatore bianconero tenta l’avventura più dura ma anche più affascinante della sua carriera.
Ranieri, vogliamo cominciare dal bel 5 a 2 con la Roma di sabato sera a Cesena?
«D’accordo. Sono soddisfatto perché abbiamo offerto una prova molto buona sia sotto il profilo tecnico che del carattere, visto che eravamo sotto di due gol. Un’altra nota positiva emersa con la Roma è che sono andati a segno tutti gli attaccanti e cioè Trezeguet due volte, Iaquinta, Del Piero e Zalayeta».
Non dimentichiamoci, però, che alla Roma mancavano De Rossi, Pizarro, Perrotta e Mancini, ovvero tutto il centrocampo…
«Ma infatti io sto con i piedi a terra. Non mi preoccupavo quando perdevamo le amichevoli in Inghilterra, non mi illudo dopo questo rotondo successo. Sono gli alti e bassi di inizio stagione».
In settimana la Juve è chiamata a due impegni molto importanti, domani il trofeo Tim con Inter e Milan e venerdì il tradizionale trofeo Berlusconi sempre con il Milan...
«Incontriamo le due migliori squadre d’Italia in competizioni di assoluto prestigio. Quindi ci impegneremo per fare bella figura perché noi non dobbiamo mai dimenticare che ci guardano e ci giudicano tredici milioni di juventini. Sia il trofeo Tim che il trofeo Berlusconi rappresentano ulteriori esami per la nuova Juve, esami che serviranno per farmi capire sempre meglio le nostre effettive possibilità. Tuttavia non dobbiamo esagerare, l’esame vero per la Juve comincia il 25 agosto, nell’anticipo di campionato con il Livorno. Intesi?».
Cambiamo argomento: in tanti mettono sul banco degli accusati la difesa che ha subìto due gol anche con la Roma…
«Chi ha già condannato il nostro reparto arretrato pecca di superficialità e di furia. Ho voluto molte amichevoli proprio per capire non solo la difesa ma la nuova Juve in genere. Ebbene, per ora sono tranquillo su tutti i fronti».
Ci dica qualcosa di più specifico sui nuovi Andrade e Grygera…
«E’ gente che ha maturato esperienze importanti, sia Andrade che Grygera si stanno inserendo bene in un calcio che non conoscono. Fra un po’ di tempo credo che non avranno problemi».
E Criscito quanto vale?
«E’ un ragazzo con un repertorio straordinario, non gli manca nulla né a livello tecnico, né fisico, né agonistico. Direi che è un predestinato».
La telenovela Chiellini continua?
«Ho sempre considerato Chiellini incedibile anche se per lui sono arrivate dall’estero offerte molto interessanti. Noi della Juve abbiamo chiarito che Chiellini può partire soltanto se le offerte saliranno così in alto da farci sorridere di felicità…».
Semmai la discussa difesa juventina ha il vantaggio di avere Buffon…
«Restando alla Juve Buffon ha aperto una strada importante, cioè ha convinto tutti gli altri big a indossare ancora la maglia bianconera. E poi Gigi è il Maradona dei portieri, un mostro di bravura che spesso ci permetterà di giocare in dodici…».
Facciamo un salto a centrocampo in cui c’è Tiago che è già nel mirino della critica…
«Tiago è un regista conosciuto e apprezzato in tutto il mondo quindi sparare su un campione mi sembra eccessivo. Intanto dobbiamo dargli il tempo di ambientarsi, non ricordo straniero capace di fare scintille al primo impatto con l’Italia. Non basta: Tiago ha fatto una preparazione a cui non era assolutamente abituato. Siccome lo conosco bene, su Tiago, se permette, garantisco io…».
E su Almiron garantisce?
«Almiron si muove nella Juve con la disinvoltura di chi sembra giocarci da dieci anni.

Inoltre è un centrocampista completo, corre, picchia, sa giocare e sa segnare. Che più?».
Nocerino?
«E’ una forza della natura, una furia, un Nedved italiano. Ha voglia e qualità per diventare un campione».
Sulle fasce, con Camoranesi e Nedved, siete a posto…
«Certo. Camoranesi e Nedved sono due certezze, con loro andiamo sul sicuro. E non dimentichi che abbiamo anche Marchionni e Salihamidzic, altri due pezzi forti».
Eccoci in attacco, dando a Del Piero la precedenza che gli spetta…
«Per non essere banale, per non sprecare aggettivi dico soltanto che Del Piero è come il vino, invecchiando migliora. Punto e stop».
Trezeguet?

«Da lui mi aspetto i gol. E come sempre può farne una ventina».
Iaquinta?
«Gran fisico, gran corsa, gran cuore. E vedrete che farà anche i suoi gol perchè li ha sempre fatti».
Palladino è il futuro come Criscito e come Nocerino…
«E come Chiellini e Molinaro. Tecnico, rapido, veloce, capace di trovare la porta Palladino può essere un’alternativa sia a Nedved che alle punte».
A proposito di punte: la Juve può giocare anche con tre?
«In certe partite oppure a partita iniziata non escludo affatto il ricorso a tre punte. Anche se il modulo più aderente alle caratteristiche della Juve mi pare il 4-4-2».
Mercato chiuso oppure cercate il colpo grosso?
«Mercato chiuso. E mi deve credere perché gli allenatori dicono sempre la verità…».
Con questo organico dove può arrivare la Juve?
«Premesso che dobbiamo scordarci la Juve di due anni fa, quella piena zeppa di campioni di Capello, ricordo che l’amministratore delegato Blanc ha parlato di cinque anni per arrivare allo scudetto. Ebbene, io e i miei giocatori vorremmo simpaticamente smentirlo, accorciando i tempi di molto».
Sacchi dice che una Juve senza le coppe potrebbe anche vincere subito…
«Spero che le parole di Arrigo siano parole sante…».
Chi è per lei la favorita?
«La favorita è l’Inter che è campione d’Italia, che era già fortissima e che con gli acquisti di Chivu e Suazo lo è ancor di più».
E dietro l’Inter?
«Prima di tutto il Milan, quindi la Roma, infine Fiorentina e Juve».
A chi assegna l’Oscar del mercato?
«All’Udinese che ha fatto acquisti importanti come Quagliarella, Mesto e Floro Flores. ma è molto buono anche il mercato della Fiorentina che porta avanti, da anni, un’intelligente politica dei giovani. Giovani a cui è stata data una chioccia di nome Vieri, un acquisto logico, sotto certi aspetti addirittura geniale».
In Europa Milan, Inter e Roma andranno avanti?
«Certo che ci andranno. Il nostro calcio è campione del mondo e d’Europa, il nostro calcio è stimato e temuto dappertutto. Quando allenavo in Spagna e in Inghilterra e c’erano i sorteggi per le coppe sa cosa dicevano? Speriamo che non ci tocchi un’italiana…».
Infine: speranze e sogni di Claudio Ranieri…
«Cosa vuole che sogni? Sogno di vincere lo scudetto il prima possibile. Punto e fine».