PRES. ATF, Vlahovic contestato. Capisca che...
Federico De Sinopoli, presidente dell'ATF, è intervenuto per parlare dei temi d'attualità in casa Fiorentina. Di seguito le sue dichiarazioni:
Cosa è successo alla fine con Vlahovic?
"Tutto sommato sono le cose che avete visto. Una parte della squadra è venuta sotto il settore del campo sportivo del Venezia, che non è uno stadio, e sono stati applauditi all'inizio. Poi si è palesato Vlahovic, supportato per tutta la gara, e alcuni tifosi gli hanno regalato i cori che avete sentito. Lui si è girato ed è andato via, Venuti ci ha spiegato che potrebbe comportare tutto ciò un problema alla squadra. Tutti dovrebbero fare il loro mestiere, Venuti non può parlare da tifoso, che è l'unico che ci rimette di tasca e di cuore. La vicenda Vlahovic fa il poker con altre situazioni vissute precedentemente e ci sono dei momenti in cui qualcuno esterna".
Vlahovic è stato fischiato per il lancio della maglia?
"Questo non lo so, ognuno fischia per il motivo per il quale vuole. Il problema legato a Vlahovic è che, se le prestazioni sono quelle con Venezia, Napoli e Udinese, il rischio è che i fischi siano una logica conseguenza. Se invece dovesse segnare 1 o 2 gol a partita, che dovrebbe essere nelle corde di chi chiede 5-6 milioni a stagione, si può provare anche a non guardare altre situazioni. Se è un mese che non la strusci può diventare un problema".
Sono stati applauditi gli altri giocatori e contestato solo lui?
"Sicuramente sì. Dall'ultimo confronto i giocatori escono con un po' di applausi tra l'altro. La Curva Fiesole se vede impegno applaude, come successo in tante trasferte. E' un calcio diverso rispetto al passato, i giocatori non vengono chiamati per nome, è come se fossero in prestito e manca quel tipo di rapporto. Negli anni '80 venivano chiamati dall'1 all'11 tutti, oggi nemmeno mezzo perché lo meritano molto meno. Non si riesce a trovare questo rapporto di fiducia, di rispetto che ci deve essere".
Se fa il suo dovere verrà ugualmente contestato?
"E' chiaro che le prestazioni sono l'antidoto migliore ai fischi perché poi valuti anche quelle. Ma se le gare sono quelle dell'ultimo mese diventano un ulteriore carico per il calciatore. Più si andrà avanti e più il rischio è questo: il giocatore ha perso la stima della stragrande maggioranza dei tifosi. Purtroppo funziona così, il pensare di legarli anche con contratti di 5 anni non serve più a niente".
E' emozionato per il ritorno al Franchi?
"Diciamo di sì. Sono abbastanza navigato per provare ad essere un po' più equilibrato. Erano 20 mesi che non tornavamo alle 4 come successo stanotte con il pullman, c'è voglia che il tifo diventi la componente più importante di questo calcio. Oggi però è stata dura alzarsi la mattina".