KAKA' Supercoppa ci ha stancato
Avvenimento insolito: Kakà che si arrabbia e non porge l'altra guancia. «Sono abituato alla marcatura dura e alle cattiverie da campo, ma la slealtà non mi piace». Minuto 37 del secondo tempo, è a quel punto che a Ricardo Izecson scappa la pazienza: Kuzmanovic tira e cade a terra, la Fiorentina prosegue l'azione in attacco e Vieri sbaglia la girata. Il Milan riparte e la Fiorentina si arrabbia, Liverani dà una botta in testa a Kakà e Kakà restituisce il colpo. A molti sembra un fatto inaudito, visto il carattere del creativo brasiliano.
MINIMIZZARE Prandelli è il primo a minimizzare l'accaduto: «Avevano ragione i giocatori del Milan, non c'è nessun motivo di fare polemiche. Kuzmanovic era a terra e noi per primi abbiamo continuato ad attaccare, perciò non si può pretendere poi che si fermino loro soltanto perché noi abbiamo sbagliato il gol». E Kakà chiude la polemica prima ancora che si accenda: «Io e Liverani ci siamo spiegati e scusati subito. Noi non abbiamo fatto niente di scorretto, lui mi ha colpito e io ho reagito, ma sono cose che finiscono con la partita. Non sono affatto arrabbiato, semmai sono dispiaciuto per questo pareggio. Ma nel secondo tempo eravamo stanchi».
SMALTIRE Giocare a Montecarlo, spiega Kakà, non è stato certamente facile per un Siviglia con i nervi tritati da viaggi aerei e veglie funebri, ma non è stato facile neppure per il Milan. «C'era un'atmosfera particolare, triste e strana. Giocare è stato faticoso per loro che erano in una condizione psicologica complicata, ma anche per noi è stata una partita diversa». Pesavano i pensieri venerdì sera, pesavano le gambe ieri. E la Fiorentina con la sua vivacità ha fatto il resto.
RIPARTIRE «Sono contento per il mio gol, quattro reti in tre partite fanno una buona media realizzativa. E poi sono soddisfatto del rigore, perché l'anno scorso avevo calciato nell'angolo in cui si è tuffato Frey: sapevo che avrei dovuto cambiare il tiro. Mi spiace perché non siamo riusciti a vincere, ma il campionato è lungo e le difficoltà sono tante». Però Kakà non cambia obiettivi: dopo la Supercoppa, punta al Mondiale per club e il Pallone d'oro, da prendersi negli stessi giorni di dicembre. La marcia di Ricardo prosegue nonostante lo stop del Milan e ora c'è da pensare alla nazionale, dove il brasiliano deve riconquistarsi il posto da titolare: si comincia il 9 settembre a Chicago con gli Stati Uniti, seconda tappa a Boston con il Messico. Il Pallone d'oro passa anche dalla casacca della Seleçao.