Kean, il Napoli fa paura. Ma Moise ci pensi bene prima di lasciare la sua "famiglia". L'offerta del Betis per Mandragora è offensiva: Pioli preme per il suo rinnovo. Comuzzo sia un simbolo

Kean, il Napoli fa paura. Ma Moise ci pensi bene prima di lasciare la sua "famiglia". L'offerta del Betis per Mandragora è offensiva: Pioli preme per il suo rinnovo. Comuzzo sia un simbolo
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Andrea Giannattasio

La voce che il Napoli, in difficoltà nel chiudere uno tra Darwin Nunez e Lorenzo Lucca per restaurare il suo attacco, avrebbe iniziato a prendere serie informazioni sul conto di Moise Kean ha guastato la marcia d’avvicinamento a un weekend che per i tifosi della Fiorentina sembrava poter trascorrere in modo piuttosto sereno. Ovviamente per ciò che riguarda il futuro dell’attaccante viola, fino a questo momento cercato con insistenza solo da due club: lo sconsciutissimo Al-Qadisiyya e il peggior Manchester United del nuovo millennio. Ma la squadra di De Laurentiis e Conte è un’altra cosa. È roba seria. Perché offrirebbe al classe 2000 - oltre che un ingaggio ben più importante rispetto a quello viola - la possibilità di lottare per lo scudetto e di giocare la Champions da protagonista.

Moise, rifletti bene!
C’è una cosa che Kean ha ribadito ai suoi agenti a fine stagione: la sua priorità, sintetizzando il concetto, va alla Fiorentina (dove lui sta bene e non avrebbe problemi a rimanere) ma qualora gli si ponesse davanti l’occasione della vita, be’, lì rifiutare sarebbe roba dura. Ecco perché in attesa di capire se davvero - come pare - l’ex Juventus sia solo una terza scelta rispetto alla punta del Liverpool e al bomber dell’Udinese, Firenze trema sapendo che il Napoli è pronto a bussare e non sarebbe facile dir di no. Una cosa, però, ci sentiamo di consigliare al buon Moise. Anzi, prima ancora di chiedere: quando lui, gol dopo gol, parlava di “famiglia” e di aver ritrovato a Firenze la gioia di giocare a calcio, lo diceva tanto per dire o ci credeva davvero? È vero, Kean ha dato tanto alla Fiorentina (era da anni che non si vedeva un giocatore chiudere una stagione con 25 reti) ma è altrettanto chiaro che è stata la società viola a garantire tantissimo al giocatore dopo un anno fallimentare: fiducia incondizionata, un palcoscenico europeo, un ruolo da assoluta star e un contratto come lui voleva (la clausola non è stata un’invenzione del club ma dell’attaccante). Ci rifletta bene, dunque, Moise prima di fare la sua scelta. 

Pioli spinge per la firma di Mandragora
Cambiando totalmente argomento, ci sentiamo di dire che l’offerta che la Fiorentina ha ricevuto due giorni fa dal Real Betis per Rolando Mandragora (4 milioni di euro) non può che essere definita offensiva. È vero che il centrocampista è in scadenza di contratto (e per far scattare l’opzione fino al 2027 dovrebbe giocare ameno 25 gare da 45’ nella prossima stagione) ma i soldi che gli intermediari del club spagnolo hanno fatto pervenire all’attenzione di Rocco Commisso non possono essere in linea col valore di un elemento che, solo nel 2025, ha messo a segno 7 gol e 3 assist. Difficile che i biancoverdi mollino (c’è soprattutto la regia di un vecchio volpone come Manuel Pellegrini dietro a questo potenziale affare) ma ad oggi in casa viola l’intenzione è quella di sedersi al tavolo con Mandragora e valutare il da farsi sul fronte rinnovo. L’appuntamento è fissato per la settimana prossima, non appena il centrocampista tornerà dalle vacanze: se l’incontro andrà bene (lo spera tanto Pioli, che vorrebbe poter disporre dell’ex Udinese in rosa), si andrà avanti insieme. In caso contrario la Fiorentina deciderà di cedere il giocatore per una cifra che si aggira tra i 10 e i 12 milioni di euro. 

Comuzzo non deve partire 
Le ultime voci di mercato raccontano infine che il Milan sarebbe pronto a tornare sulle tracce di Pietro Comuzzo (sondato già nei mesi scorsi) qualora i rossoneri decidessero di liberarsi di uno dei centrali attualmente presenti in rosa. Un rischio grossissimo che la Fiorentina non può e non deve correre: la scelta da parte della dirigenza di dotarsi in questa sessione di tanti giovani talenti italiani (Fazzini, Viti ed è in arrivo Esposito) è da applaudire ma per far sì che possa avere ancor più senso non può prescindere della permanenza in viola del miglior giovane centrale di tutta la Serie A, al quale il club ha peraltro da poco rinnovato il contratto (fino al 2029 con opzione fino al 2030). Come a gennaio con il Napoli, dunque, la speranza è che sul Mastino di San Daniele Commisso decida di alzare un muro invalicabile, a costo anche di rifiutare per l’ennesima volta cifre da capogiro.