Fiorentina, ripartenza Vanoli tra dubbi, rabbia e limiti strutturali

Fiorentina, ripartenza Vanoli tra dubbi, rabbia e limiti strutturaliFirenzeViola.it
Oggi alle 18:49News
di Redazione FV

Dopo la sconfitta in Germania contro il Mainz, che ha messo a nudo limiti tecnici e fragilità emotive, la Fiorentina deve voltare pagina. L’esonero di Stefano Pioli ha segnato la fine di un ciclo, con Paolo Vanoli, chiamato a cambiare la situazione di una squadra che staziona infondo alla classifica. L’accordo è stato ufficializzato oggi: contratto fino al termine della stagione, con opzione di rinnovo in caso di risultati positivi. Vanoli già nel pomeriggio al lavoro al Viola Park, deve riuscire a dare risposte immediate.
La sconfitta di Magonza, arrivata al 95’ dopo una partita condotta a lungo, può aver aggravato ulteriormente la fiducia dei giocatori. Contro il Mainz, i viola avevano mostrato buone trame di gioco nel primo tempo, ma si sono smarriti nella ripresa, vanificando il vantaggio iniziale di Sohm e concedendo due reti evitabili a Hollerbach e Lee. Un copione già visto, fatto di leggerezze difensive e sprechi offensivi che hanno lasciato strascichi pesanti. Galloppa, chiamato a traghettare la squadra in attesa del nuovo tecnico, ha fatto il possibile, ma la sensazione è che servisse una scossa più profonda per invertire la rotta.

La fiducia nella squadra e l’ottimismo dei tifosi per il prossimo turno
Domenica c’è la prossima partita di Serie A contro il Genoa, i principali portali di analisi hanno fotografato un leggero favore dei pronostici per la Fiorentina, con quote scommesse sportive a “2.80” oscillanti intorno a 2.70 secondo le principali lavagne di riferimento. Un segnale di cauto ottimismo in un momento in cui l’ambiente resta diviso tra speranza e preoccupazione. La sfida di Marassi, in programma domenica 9 novembre alle 15, rappresenta per i viola un crocevia stagionale: di fronte ci sarà un Genoa anch’esso reduce da un cambio in panchina, con l’arrivo di Daniele De Rossi. Una sfida tra due club che cercano di risalire dal fondo della classifica, ma soprattutto è l’occasione per Vanoli di lasciare subito un’impronta riconoscibile sul piano del gioco e della mentalità.

Vanoli e la missione rinascita
Il nuovo tecnico si è presentato con toni misurati ma determinati. Il suo compito non sarà semplice: la Fiorentina corre poco, fatica a reggere i ritmi alti e spesso si disunisce nei momenti chiave. Vanoli dovrà innanzitutto valutare la tenuta fisica del gruppo, approfittando della sosta per impostare una mini-preparazione e ritrovare condizione. Sul piano tattico, resta da capire se confermerà la difesa a tre, spesso fonte di squilibri, o se virerà su un sistema più compatto, capace di valorizzare le corsie esterne e dare maggiore solidità al reparto arretrato. La scelta del modulo sarà il primo segnale concreto della sua mano sulla squadra.
In mezzo al campo, il nodo principale è la mancanza di riferimenti stabili. Vanoli dovrà individuare tre interpreti affidabili per dare continuità alla manovra e proteggere una difesa che finora ha sofferto troppo. La speranza è che il ritorno a Marassi possa riaccendere Gudmundsson, apparso opaco nelle ultime uscite, e restituire fiducia a Piccoli e Kean, chiamati a invertire la tendenza di un attacco poco incisivo. Il tecnico, nel frattempo, chiede alla società presenza e sostegno: l’assenza di un punto di riferimento forte a livello dirigenziale è un tema che a Firenze preoccupa, e Vanoli sa che servirà compattezza anche fuori dal campo.

I limiti strutturali e il mercato in vista
Sul piano gestionale, restano aperte questioni che vanno oltre l’aspetto tecnico. I ritardi nei lavori del nuovo Artemio Franchi continuano a generare malumori: la riapertura della Curva Fiesole è slittata al 2027 e l’intero impianto non sarà pronto prima del 2029. Una prospettiva che costringe la società a rivedere la pianificazione logistica e commerciale per i prossimi anni. Sul fronte sportivo, il mercato invernale si avvicina e sarà decisivo per correggere le lacune di organico. Servono un leader di centrocampo, capace di dare personalità e ordine, e un difensore d’esperienza per garantire maggiore stabilità.
Resta da capire se il presidente Commisso avrà la volontà di investire ulteriormente dopo i novanta milioni spesi in estate. Ma, considerata la delicatezza della situazione, ogni rinforzo mirato sarebbe una scelta di necessità. Vanoli, intanto, pensa solo al campo: il suo compito sarà restituire identità e orgoglio a una Fiorentina che, pur ferita, conserva il talento e la passione per risollevarsi.