La solita deprimente Fiorentina, anche in Conference e a prescindere da chi va in panchina
Di diverso rispetto al recentissimo passato si vede qualcosa, nei primi minuti della sfida di Mainz, ma alla fine il risultato è sempre lo stesso e per di più ancora una volta i viola sono incapaci di difendere il vantaggio iniziale. La Fiorentina perde ancora, solo che stavolta lo fa al cospetto di una squadra più modesta del Lecce sciupando l’unica cosa buona di questo inizio di stagione, ovvero la classifica del girone di Conference League.
Troppi errori sotto porta
E dire che l’avvio della partita aveva fatto ben sperare. Superate un paio di situazioni in area, nelle quali Martinelli si fa trovare pronto, la Fiorentina aveva ritrovato un po’ di profondità, passando con Sohm e collezionando qualche altro contropiede interessante. A togliere qualche certezza allora devon esser stati anche gli errori sotto porta di Piccoli e Kean, oltre che un centrocampo che nel secondo tempo tira troppo il fiato, e arretra, dopo una buona prima frazione di gara.
Difesa colabrodo
Poi è chiaro che sono gli episodi a decidere la sfida, ed è ancora una volta la difesa a finire sul banco degli imputati. Da Pongracic a Pablo Marì passando per Ranieri e Comuzzo gli errori sono un po’ di tutti e un po’ su tutti e due i gol. La disposizione accorta e le ripartenze rapide, quasi in stile Palladino, s’infrangono probabilmente anche su una condizione fisica non eccelsa, e alla fine la rimonta del Mainz si concretizza dopo che i tedeschi si stabiliscono al limite dell’area di rigore viola.
Le preoccupazioni aumentano
Insomma considerando il valore degli avversari, inferiore a quanto visto in campionato, la Fiorentina più che reagire, cambiarsi d’abito mostra i suoi lati più oscuri, gli stessi emersi durante le gestione Pioli. Ora che è in arrivo Vanoli c’è da augurarsi che il nuovo allenatore possa intervenire pesantemente, come francamente non è facile immaginarlo, ma di certo urge quella terapia shock che ancora non è arrivata. Perché a veder giocare questa Fiorentina, a prescindere da chi c’è in panchina e da stasera anche dal tipo di competizione (nonostante i rinomati valori della Conference) c’è seriamente da preoccuparsi per le sorti di questa stagione.
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