La madre di ogni errore: fare calcio ignorandone ogni minima regola. Adesso o Rocco vende o rilancia allestendo un club adeguato
Cucinare senza sapere che se riscaldi l’acqua fino a cento gradi l’acqua bolle, che se invece riscaldi l’olio, questo frigge. Guidare l’auto senza sapere che se giri il volante a destra la macchina va a destra, se lo giri a sinistra va a sinistra, e se non lo giri in curva vai nel muro. E così vale anche per il calcio o per meglio dire per la conduzione di un club di calcio che ha le sue regole inderogabili, assiomatiche.Anche Zeman disse: "Non è vero che non mi piace vincere, è che mi piace vincere rispettando le regole", ma quella era tutta un’altra storia.
Viceversa in questi anni di gestione americana della Fiorentina la proprietà ha avuto la pretesa di portare avanti la squadra ignorando pervicacemente anche le minime regole del calcio, in primis che il core business di una società di calcio, il suo scopo precipuo è fare appunto calcio e perseguire i risultati sportivi che, se centrati, via via alimentano un circolo virtuoso il quale consente all’azienda di rafforzare la sua presenza sul mercato, allargare il suo bacino d’utenza e di conseguenza aumentare il suo fatturato. Un’altra regola aurea e logica del calcio è quella di affidarsi a dirigenti competenti, specie nel reperimento e nella compravendita dei calciatori, nel pallone come e più di ogni altro campo competenza è sinonimo di buoni affari e guadagni.
Viceversa la Fiorentina di Commisso ha accantonato l’urgenza dei risultati sportivi per portare avanti con ogni sforzo, ed un dispendio di risorse notevolissimo, operazioni immobiliari quali l’edificazione del Viola Park a scapito dell’investimento nei giocatori, non a caso anche Joe Barone era un ottimo esecutore del progetto centro sportivo, ma di calcio in senso stretto ne masticava pochino, in tal senso i guai attuali della squadra viola non sono che il prodotto, la conseguenza coerente di tutti gli anni di gestione Commisso dall’arrivo nel 2019 ad oggi. E infatti la Fiorentina si ritrova oggi con un centro sportivo principesco che pesa per 10 milioni all’anno sui bilanci per le spese di gestione e manutenzione e fa lievitare il prezzo del club in vista di una possibile vendita diventando persino un ostacolo o almeno una difficoltà in più perchè una vendita vada in porto.
La Fiorentina impantanata nell’attuale nulla calcistico: in lotta per salvarsi, con tutta la propaganda sull’ambizione ormai svanita, è senza un allenatore, senza dirigenti (li ha solo spostati qua e là per tentare di mascherare i vuoti) e con un proprietario lontano rischia adesso di ricadere nell’errore di violare un’altra regola inderogabile del calcio, avvitandosi nel caos della scelta di un allenatore purchè sia prima che venga data una struttura degna al club ingaggiando per lo meno un direttore sportivo (al momento per evitare di decidere è stato messo lì Goretti neppure mai presentato ufficialmente in conferenza stampa quale dirigente del club) che prenda in mano il comparto sportivo dell’azienda e scelga anche un tecnico col quale dovrà poi lavorare e costruire la squadra del futuro. Fortuna che intanto sulla panchina, evitando avventure impopolari o scelte forzate e affrettate, è stata messa la toppa Galloppa, il tecnico della Primavera che guiderà la squadra oggi in Conference a Magonza e presumibilmente anche a Genova in campionato e chissà quanto oltre.
Quindi adesso è Commisso che deve chiarirsi le idee dinanzi al fallimento sportivo dei suoi anni di gestione. Tocca a lui la decisione se passare la mano o rilanciare costruendo finalmente un club strutturato che venga gestito da professionisti competenti e non da una serie di comparse messe lì a tappar buchi, la provvisorietà è scusabile nell’emergenza, ma non deve diventare il sotterfugio per rimandare ad libitum le decisioni.
Intanto Galloppa per debuttare stasera in Conference ha optato per il buonsenso affidandosi al gruppo che, evidentemente non in sintonia con Pioli, ha manifestato al tecnico ad interim le proprie istanze e convinzioni. Dalla sintesi di queste posizioni scaturiranno atteggiamento, modulo e anche la formazione che scenderà in campo in Germania, Galloppa va dinanzi alle telecamere con l’impaccio e l’entusiasmo del debuttante che arriva in una sitiuazione difficile, ma è consapevole di avere un’occasione. La affronta con l’umiltà di chi non può pretendere di piombare in una situazione e presentare un calcio sul velluto, entusiasmo, serenità e praticità sono i concetti che ricorrono anche nelle parole di Mandragora che gli sta accanto a metter la faccia al vento di Magonza. Stasera quindi niente rivoluzioni, ma solidarietà tra uomini per iniziare a venire fuori dal pantano. Poi toccherà con tutta probabilità a Vanoli raccogliere i cocci della Fiorentina e provare a risalire la china.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
© 2025 firenzeviola.it - Tutti i diritti riservati
