CUCCHI, Italiano davvero bravo. Fiorentina, serve...
Lo storico commentatore radiofonico Riccardo Cucchi ha così parlato prima di Lazio-Fiorentina. Queste le sue dichiarazioni: "Si incontrano due squadre che hanno un destino diverso e quello dei viola è sicuramente positivo con l'arrivo di Italiano, tecnico che ho stimato tantissimo lo scorso anno e che in questo ha aumentato ancora di più la mia stima nei suoi confronti. Ho visto quasi tutte le partite della Fiorentina e debbo dire che sempre mi ha convinto sul piano del gioco, della propositività, dei contenuti tecnici: vedo una squadra cambiata rispetto al passato. Per la Lazio accade l'esatto contrario dove l'arrivo di Sarri, che aveva riempito di speranze i tifosi biancocelesti, purtroppo per ora non ha dato risultati. E' una squadra che è ancora orfana di Inzaghi, che ha ancora la mentalità di Inzaghi e che fa molta fatica a prendere la nuova mentalità che dovrebbe prendere. Non è per il momento riuscita la rivoluzione che Sarri avrebbe voluto effettuare. Mi immagino una partita difficile per la Lazio, ma anche per la Fiorentina perché una reazione dopo la catastrofe di Verona si aspetta".
La scelta di Sarri dopo un allenatore come Inzaghi forse non è stata l'ideale. Che ne pensa?
"Lotito è stato spiazzato dalla decisione di Inzaghi. La sera prima sembrava che avesse confermato il suo rapporto con la Lazio, i tifosi già festeggiavano, ma poi, nel giro di poche ore, è cambiato tutto ed è andato all'Inter. E' chiaro che Lotito non aveva progettato un dopo Inzaghi, ma era convinto che potesse rimanere ancora a Roma. Potete immaginare una piazza del genere cosa possa aver prodotto. C'era grande delusione, grande arrabbiatura non soltanto con Inzaghi, ma anche con la società ed è stato necessario trovare una risposta che in qualche misura potesse, non dico far tacere i tifosi, ma spegnere le critiche che erano state elevate molto massicce nei confronti della dirigenza della Lazio. E con un nome come Sarri era impossibile contestare la scelta dei biancocelesti. Il ragionamento che fate però è legittimo anche se, apprezzando moltissimo Sarri, credo che non sia un fondamentalista. Lo ha dimostrato a Londra, alla Juventus e troverà con pazienza le contromisure per dare alla Lazio una dimensione di transizione, perché per la sua squadra ci vorrà più tempo. Probabilmente vedremo qualcosa il prossimo anno".
Italiano è riuscito a trapiantare le sue idee nei giocatori della Fiorentina molto in fretta.
"E' stato davvero bravo. Io ci credevo, sono tra coloro che pensava che Italiano avrebbe fatto bene ed ero tra coloro che pensava che la Fiorentina avesse scelto davvero bene questa volta. Italiano lo sta dimostrando, è un tecnico giovane e intelligente, porta idee innovative nel calcio, ma senza essere circondato dal frastuono. Non è mediaticamente al centro dei riflettori e questo è un grande vantaggio. Il ragionamento mi riporta un po' a Sarri perché tutti ricercano il suo Napoli nelle squadre che ha allenato e che allenerà, ma non è giusto. Quel Napoli non si ripeterà mai più... Quell'esperienza è stata la sua fortuna, ma anche la sua sfortuna perché tutti quanti attendono un altro Napoli. Questo lavoro mediatico non lo aiuta. Al contrario ad Italiano non si chiedono miracoli, ma concretezza e un gioco anche divertente, esattamente ciò che sta facendo".
La Fiorentina può già pensare all'Europa?
"La partita di domani potrà dare una risposta come ogni partita. Credo sia necessario a Firenze, come in ogni piazza italiana, avere pazienza. I progetti non si realizzano in un giorno. Questo è il difetto più grande del nostro calcio. Il progetto si inizia con le prospettive di fare passi in avanti e poi piano piano si deve accompagnare. Io credo che la Fiorentina in futuro avrà una crescita molto molto alta perché ha un'età media sicuramente bassa con tanti giovani e calciatori importanti. Peccato per la vicenda di Vlahovic che potrebbe abbassare la serenità. Queste situazioni nel calcio esistono e vanno sapute gestire, ma la squadra nel complesso mi pare che abbia qualità e un allenatore con idee chiare. L'importante è che Italiano abbia e continui ad avere la fiducia della società, ma questo vale per tutti, anche per Sarri perché se da Roma non avessero più fiducia in lui le cose precipiterebbero come alla Juventus".