CORVINO, Gol Osvaldo il ricordo più bello. Vhahovic...

Pantaleo Corvino ha parlato della sua lunga carriera a Tele Rama dove ovviamente ha toccato anche gli anni in viola. Ecco alcuni stralci dell'intervista "Firenze è una grandissima piazza, una proprietà ambiziosa e una tifoseria strepitosa che mi ha sempre dimostrato il suo affetto. La prima volta che la Fiorentina mi chiamò lì dissi di no, perché volevo restare al Lecce. La seconda volta invece lo presi come un segnale di mio padre, che tanto tempo prima aveva detto a a mia madre che magari un giorno sarei andato proprio alla Fiorentina, così accettai. I primi anni furono straordinari, con quattro qualificazioni in Champions e tante soddisfazioni. Erano anni d’oro in cui si perdeva 4-5 volte all’anno. Ho portato a Firenze tanti campioni, su tutti Toni, Frey e Mutu. Ma anche tantissime scoperte che mi rendono orgoglioso. Un rimpianto di un affare in viola saltato è Vidal, che alle sette di mattina era sotto casa mia per firmare e poi saltò per un nulla”.
SUI TALENTI LANCIATI "A Firenze sono tanti i giovani lanciati e venduti per cifre importanti, come Jovetic e Nastasic ad esempio, ma anche elementi tuttora in viola come Vlahovic e Castrovilli. Le società danno sempre tanto, e un direttore deve ripagare tali sforzi dando prodotti importanti”.
RICORDO PIU’ BELLO.“Ricordo quando presi Osvaldo alla Fiorentina. Arrivò tra tanto scetticismo e nel corso del campionato non fu semplice. Ultima giornata in cui ci giocavamo tutto a Torino, con in palio la Champions. In quella partita scelsi di andare in panchina e, quando Prandelli chiamò Osvaldo ad entrare, io lo caricai dicendo che quello era il momento di dimostrare la sua forza. Decise quella partita con una strepitosa rovesciata e io corsi in campo all’impazzata”.
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