"NON SOLO MERCATO", Piace a tutti il Progetto Fiorentina, però...

Tutti daccordo, nessuno escluso. Capello, Lippi, Pancalli, Sacchi. Un coro unanime di consensi per il progetto Fiorentina, che guarda al futuro, ai giovani, con un gioco piacevole, corretta e rispettosa. E allora perchè i giocatori emigrano altrove?
10.01.2008 01:38 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

E’ un coro unanime, "Brava Fiorentina", composto di voci spesso autorevoli, sicuramente disinteressate, alcune addirittura imprevedibili. Come l’ultima in ordine di apparizione, datata pochi giorni fa, contenuta in un’intervista concessa al quotidiano “La Repubblica”. La firma è di Marcello Lippi, l’ex CT della Nazionale Italiana campione del mondo, che si spende così per il suo futuro in chiave viola: “Mi piacerebbe allenare una squadra con un progetto serio ed improntato alla valorizzazione dei giovani come sta facendo la Fiorentina”. Dicevamo delle voci disinteressate, e allora andiamo avanti. Quasi in contemporanea con Marcello da Viareggio si esprimeva con toni di sincero apprezzamento Luca Pancalli, vicepresidente del Comitato olimpico nazionale italiano e già commissario straordinario della Federazione italiana gioco calcio, intervenuto in questi giorni a Firenze: “Bisogna creare strutture che possano essere utilizzate a 360 gradi, che diano ricavo e aiutino a diffondere la cultura sportiva. In tal senso condivido totalmente l'impostazione del progetto annunciato di recente dai Della Valle”. Così parlò l’ex-commissario della FIGC e per chiudere il cerchio ripercorriamo qualche dichiarazione rilasciata da un altro glorioso CT della nazionale che, campione del mondo non è stato, ma quel traguardo lo ha solo sfiorato, Arrigo Sacchi: “La Fiorentina sta facendo una politica che mi entusiasma, e sono guidati da un maestro come Cesare Prandelli, non l'ho messa tra le favorite, ma darà noia a tutti. La Fiorentina sta' facendo un ottimo mercato, non sta spendendo soldi, li sta investendo...”. Si ripete poi sulle radio fiorentine: “La Fiorentina ha un progetto di gioco importante che mi piace molto. Prandelli ha fatto un grande lavoro sul collettivo, ma bisogna insistere su questa strada perchè la Fiorentina o tira fuori centinaia di milioni come l'Inter o punta sul collettivo, lo dice uno come me che al Real aveva cinque palloni d'oro e non ha vinto nulla. La Fiorentina dei giovani si è mossa molto sotto la sapiente regia di Corvino e Prandelli, con la lungimiranza dei fratelli Della Valle. È la politica che mi convince e che potrà avere successo se ci sarà pazienza e comprensione da parte di tutti.” Sono parole importanti, che regalano credibilità e prestigio al famoso “Progetto Fiorentina”, espresse da un personaggio che spesso non risparmia critiche dure e talvolta impietose.

Da qualche settimana poi, è nato (almeno a parole) un nuovo progetto griffato Della Valle, vale a dire “La Cittadella Viola”. E’ una sorta di quartiere che comprenderebbe il nuovo stadio, centri commerciali, alberghi, appartamenti, un salone museale di arte moderna, un centro informatico e delle aree per famiglie ed anziani. Più il famigerato “Centro sportivo”. Anche in questo caso, peana da parte di tutte le componenti cittadine, da quelle politiche (citiamo per tutte le dichiarazioni dell’assessore allo sport di Firenze Eugenio Giani: “Accogliamo con entusiasmo questo progetto perchè è la dimostrazione che dopo aver salvato la Fiorentina, Diego e Andrea Della Valle vogliono fare un investimento strutturale. Il Comune potrebbe partecipare alla Fondazione con una piccola quota di garanzia”), a quelle industriali, con queste ultime che saranno chiamate a raccolta per contribuire a quella “fondazione” paventata dall’imprenditore marchigiano stesso, e che dovrebbe servire a finanziare tutto il progetto. Che dire poi del “Viola fair” un'altra iniziativa dei Della valle che ha creato il “terzo tempo” nel calcio e che ha fatto di Firenze e della Fiorentina un esempio di civiltà applicata allo sport a livello mondiale? Tutto bene, tutto bello, però…a tutto quanto c’è un però.

Ferve in questi giorni il mercato, seppur minore, cosiddetto “di riparazione”, e le difficoltà per Corvino e tutta la dirigenza sono tangibili; Ujifalusi è in scadenza di contratto e al 90% se ne andrà in lidi più nobili e meglio remunerati. Frey e Mutu, dichiarati incedibili, subiscono attacchi frontali da parte di altre società (soprattutto straniere), ben più ricche della Fiorentina, fatti di contratti principeschi e miraggi di traguardi ambiziosi. Decine di giocatori vengono accostati ai viola per poi accasarsi altrove per le ragioni che abbiamo appena detto. La domanda è: piace il progetto Fiorentina è vero, piace a tutti, addetti ai lavori, opinionisti, tifosi, politici, industriali…ma piace ai calciatori? O meglio, convince quei protagonisti che, volente o nolente grazie alla legge Bosman del 91’, hanno il coltello dalla parte del manico? Qualcuno di loro è disposto ad aspettare, ad esempio, che questo progetto si compia? Oppure è preferibile proseguire e terminare la carriera laddove il raggiungimento della gloria pallonara è immediato e soprattutto ben remunerato? Firenze e la Fiorentina possono mettere sul piatto della bilancia la bellezza della città, l’amore sconfinato della gente (che, attenzione, all’occorrenza sa essere anche discreta e rispettosa, a differenza di altre piazze caciarone ed opprimenti), la solidità di una società che paga regolarmente gli stipendi il 27 del mese (e non è poco)…E allora? Qual è il problema?

Piace il progetto Fiorentina, piace Firenze e tutto ciò che può offrire…però fuori del calcio, e il rischio concreto è che tutti vogliano restare a Firenze…però con calma, magari fra qualche anno, con qualche trofeo in bacheca, meglio se dopo la fine della carriera.