TOFFOLUTTI (PREP. ATL.) A FV, RUSH FINALE: I CONSIGLI DOPO IL CAMBIO DI STAFF. AMRABAT...
Dopo il cambio di allenatore e la sosta di campionato per le nazionali dal 3 inizierà il rush finale della Fiorentina in chiave salvezza. In questa fase contano le motivazioni, è vero, che di sicuro Iachini saprà dare. Ma anche e soprattutto la tenuta atletica, come spiega Mattia Toffolutti, ora preparatore atletico delle rappresentative di LND (un passato nel Triathlon) ma anche ex di Cagliari e Cesena, dove si mise in luce per i pochissimi infortuni patiti dai calciatori delle sue squadre. "Nel calcio moderno la tenuta atletica conta tantissimo - spiega a Firenzeviola- perché è un grande supporto alla parte mentale. Oggi si giocano tante partite ravvicinate e in questa parte della stagione spesso hanno un grande valore per il raggiungimento di determinati obiettivi, come la salvezza appunto. E' fondamentale allora sentirsi pronti atleticamente perché quando corri e fai fatica rischi di non essere poi lucido sottoporta o comunque nel momento cruciale. E per questo la tecnica di corsa per il calciatore è fondamentale perché gli permette di economizzare gli sforzi, essere più veloce sul campo e prevenire gli infortuni".
Cosa succede atleticamente dopo un cambio di staff visto che al fianco di Ficcadenti, al Cagliari ha avuto un'esperienza simile a quella di Iachini?
"E' vero. Cellino ci esonerò a inizio novembre mentre eravamo decimi in classifica, poi ci richiamò a marzo dopo un ko per 6-3 del Cagliari di Ballardini con il Napoli e ci salvammo inanellando tre-quattro vittorie . Noi tornammo alla nostra settimana tipo ma facendo cose semplici, senza stravolgere o forzare nulla. Quando c'è un cambio di allenatore si crea una situazione delicata perché il fisico dei giocatori deve riadattarsi,come metodologia e come durata delle sedute. Il vantaggio di Iachini, così come fu per noi, è che già conosce la squadra e dunque il corpo dei giocatori ha memoria di quel lavoro. Prandelli non è stato esonerato e credo abbia scelto non a caso queste ore per lasciare il posto a Iachini perché con la pausa non ha sùbito lo stress di una partita e può lavorare con più calma".
Tornando all'aspetto atletico, lei ha scritto un libro interessante su "La corsa del calciatore" che è anche il titolo, di corsa si tratta?
"Il libro parla di didattica e tecnica con proposte di esercitazioni che possono essere utilizzate e utili al giocatore, fin dall'età giovanile per poi esprimersi al meglio nella corsa".
La Fiorentina corre poco secondo il suo parere?
"Dipende sempre dal tipo di gioco, ma guardando la rosa ha dei campioni a livello atletico, altrimenti non avrebbe fatto certi exploit come con la Juve o con il Benevento, forse le manca solo la continuità altrimenti non si spiega perché con quella rosa sia in quella posizione. Tra i singoli invece mi sembra sottotono Amrabat, perché a Verona l'ho seguito da vicino e vedo la differenza ma incidono anche i ruoli e i contesti in cui giocava prima, non è certo colpa del preparatore per intenderci".
Ma nel calcio può bastare correre?
"Bielsa dice che non esiste un solo motivo per cui un giocatore sia fermo in campo, perché il calcio è movimento, correre e smarcarsi. Il preparatore è un supporto per l'allenatore, che poi sceglie il tipo di gioco ma preparando il giocatore come atleta sa che è pronto in caso di necessità e di un gioco veloce. Ora, a livello europeo ci sono esempi del Barcellona che fa 92 km/h mentre il Lipsia a 117/h perciò si può correre meno e meglio ma saperlo fare aiuta nel momento in cui viene richiesto quel tipo di sforzo, certo poi la genetica in certi giocatori aiuta".
Quanto si può incidere in giocatori come Ribery, ormai ultratrentenni?
"Ribery ha già come qualità il saper correre con la palla e nel campionato italiano dove c'è meno fisicità rispetto ad altri lui fa sempre la differenza. A 30 anni il fattore genetico inizia a scendere e i recuperi tra una gara e l'altra sono più lunghi e lui sa sicuramente come sfruttare la parte atletica a supporto della sua qualità. Ma con schemi motori ad alta velocità anche chi non è un velocista può migliorarsi".
Con lo staff di Prandelli Vlahovic ha reso di più, ha acquistato lucidità sotto porta, merito della preparazione? "Credo che lui sia un signor giocatore che sta maturando ma ricordo che già un anno fa Juric avrebbe fatto di tutto per averlo al Verona. Credo che oltre al lavoro qui sia conti la fiducia. Ma conosco il preparatore di Prandelli, Valter Vio, da quando lavorava a Palermo con Delio Rossi, e so che è molto bravo perciò sono convinto che abbia fatto un buon lavoro che proseguirà un esperto come il preparatore di Iachini".