ROMULO, EPPUR CI DISPIACE...

15.08.2013 01:37 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
ROMULO, EPPUR CI DISPIACE...

Alzi la mano chi non ha commentato: "Romulo al Verona? Ti dirò, un pò mi dispiace. Perchè si impegnava, ce la metteva tutta. Certo non era granchè, però aveva la faccia simpatica". Vediamo... tenerezza (ai limiti della compassione) e simpatia. Questi i sentimenti che il brutto anatroccolo (uno dei soprannomi che girava in curva) suscitava nella tifoseria viola. Qualcuno poi si spinge oltre: "A me faceva anche ridere, sopratutto quando si "scartava" da solo. Voleva essere al pari degli altri ma non ce la faceva. Anzi, siamo sicuri che era davvero brasiliano?" Eh già, inutile negarlo: il dubbio è sorto a parecchi di noi. Com'è possibile che uno come Romulo Souza Orestes Caldeira sia nato in Brasile? Romulo non aveva tecnica, non aveva palleggio, non aveva dribbling (quando ci provava si annodava... come si dice da queste parti), non aveva tiro. A parte il nome composto non aveva niente di brasiliano. Aveva corsa, velocità, progressione... quella sì. E poi tanta buona volontà, ciò che spesso manca ai sudamericani. Eppure, che Romulo sia andato via dalla Fiorentina un pò ci dispiace. E ci sorprende, perchè Montella ci credeva. O quantomeno dava l'impressione di...

IN CRESCITA - Diamo un'occhiata alle statistiche: nel 2012-2013, con l'aeroplanino in panchina, Romulo ha collezionato 20 presenze (10 da titolare), 994 minuti, ha tirato 18 volte in porta, ha crossato 50 volte (fornendo, se non ricordiamo male, anche un paio di assist). Sopratutto ha realizzato due gol, quello bello ma inutile di San Siro contro l'Inter, quello meno bello ma importantissimo contro il Torino: il gol del 4-3 dopo che i granata avevano recuperato dallo 0-3 al 3-3 in 7 minuti. Se guardiamo bene aveva fatto il doppio della stagione precedente: con Mihajlovic infatti, 10 presenze (solo 4 da titolare), 456 minuti disputati e nessun gol. Una permanenza viola in crescendo, e poi quella (presunta) considerazione da parte di Montella che lo usava come jolly, come esterno, come interno di centrocampo, spesso per sparigliare le partite. Per creare quel caos organizzato che disorientava l'avversario. E invece... Romulo se ne va a Verona, e un pò ci dispiace. Se ne va in prestito, con diritto di riscatto per la metà, ritroverà Luca Toni e insieme ricorderanno i bei tempi di Firenze. Tenero, simpatico, arruffone e confusionario, la parte proletaria di una Fiorentina sempre più nobile. E che proprio per questo lo ha mandato via.