NASSI A FV, I dirigenti non dovrebbero mai parlare

Esclusiva Firenzeviola.it
11.02.2008 16:00 di  Tommaso Loreto   vedi letture

Momento particolare quello che vive la Fiorentina. La lunga corsa che porta al quarto posto e alla conseguente qualificazione ai preliminari di Champions League, vero crocevia del futuro viola, comincia a farsi irta. La squadra, che fino a oggi ha fatto benissimo, sta attraversando un periodo fatto di ottime prestazioni macchiate da distrazioni pagate a caro prezzo. Tre campanelli d'allarme costati due sconfitte: Lazio, Milan e un pareggio: Atalanta. Risultato finale, eliminazione dalla Coppa Italia e almeno tre punti persi in campionato. Uno con i rossoneri, due con gli orobici. In società, fra l'altro, i pareri sembrano discordanti. Dalle distrazioni di Mencucci, al disfattismo denunciato da Corvino il passaggio non è così scontato, nè immediato. Firenzeviola.it ne ha parlato con Claudio Nassi, ex diesse gigliato e grande conoscitore di calcio. "La Fiorentina accusa qualche colpo a vuoto, e la gente pretende giustamente sempre di vincere e fare meglio - esordisce Nassi - Bisogna rimboccarsi le maniche, accettare eventuali critiche e migliorare dove c'è da migliorare.

Con il Milan c'è stata la dimostrazione che le gare ad alto livello le decidono i giocatori che hanno di più, l'Atalanta ci dice invece che bisogna stare molto più attenti, perchè certi gol in certi momenti non si devono prendere. Chi vuole lottare per la Champions League non può distrarsi. La squadra deve rimanere sempre concentrata, attenta, umile, e questo serve per tutti, dal primo all'ultimo. La comunicazione? I dirigenti, a mio avviso, non dovrebbero mai parlare. Dovrebbero parlare allenatore, calciatori e proprietà. Altrimenti si fa sempre confusione...Io credo che tifosi come li ha la Fiorentina li hanno poche squadre. Poi è chiaro che i tifosi vorrebbero anche vincere qualche cosa, anche perchè i viola non vincono da tempo. Proprietà e dirigenza devono capire che bisogna sempre cercare di fare meglio. Fa parte del lavoro".