DI SANTO, Per Guberti nessuna opzione

03.02.2008 08:14 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: Esclusiva Firenzeviola.it-TMW

Verso la A. Questo l’unico obiettivo dell’Ascoli in questa stagione, centrare la promozione nella massima serie, costi quel che costi. Proprio in questo senso la società marchigiana ha operato in questa sessione, di mercato, in cui ha piazzato alcuni colpi importanti, ed i primi risultati sembrano essere dalla parte dell’operato del direttore sportivo Pierluigi Di Santo. E proprio a lui ci siamo rivolti per la nostra consueta intervista esclusiva, in cui Di Santo ci racconta i retroscena delle mosse di questo mercato appena finito, senza tralasciare argomenti di attualità, come la grande vittoria di ieri, ed il problema dei diritti Tv.

GUBERTI
"Guberti è rimasto con noi. Avevamo preso accordi con il Genoa, ma alla fine la trattativa è saltata. Il problema è che Di Vaio è rimasto a Genova, ma credo che il giocatore non abbia trovato l’accordo. A mio avviso non è un discorso finito, anzi potrebbe essere semplicemente rimandato a giugno. ma il Genoa non ha nessuna opzione sul giocatore. Da parte della Fiorentina non c’era nessuna opzione sul giocatore, ne abbiamo solo parlato quest’estate, dandoci appuntamento a gennaio per aggiornarci. Ho tenuto fede al mio impegno e non ho preso in esame nessuna società, prima di aver parlato con loro, mai viola mi hanno detto espressamente che il giocatore poteva sentirsi libero. A Firenze è andato Papa Waigo e si parla anche di Sestu. Santana si è rimesso, ha fatto vedere che Prandelli può contare su di lui. Visto il mancato interesse, dunque, ho instaurato altre trattative: tra le squadre interessate c’erano il Torino e l’Atalanta. Ma certamente la squadra che ha espresso l’intenzione forte di prelevarlo è stato il Genoa".

DIRITTI TV
"È un atteggiamento incomprensibile questa posizione presa verso il campionato cadetto. Io spero che prima o poi si possa sbloccare la situazione. La decisione deve essere presa in modo istituzionale per garantire i nostri diritti. Se la serie B non conta lo devono dire apertamente. I Presidenti, a quel punto, prenderanno le loro decisioni. Ma bisogna sempre ricordarsi che i campioni che giocano in A provengono dalla serie B e che la categoria ha bisogno di maggior rispetto".

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