CAMPAGNOLO A RFV, Christensen va aspettato, Savorani...

11.11.2023 15:15 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
CAMPAGNOLO A RFV, Christensen va aspettato, Savorani...
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© foto di Marco Rossi/TuttoCesena.it

L'ex portiere Andrea Campagnolo è intervenuto a "Firenze in campo" su Radio FirenzeViola per parlare di portieri viola a partire dal suo ex compagno Terracciano: "Considero Pietro un buonissimo elemento ed allenato bene, l'aspetto mentale poi fa il resto perché si sente il titolare e sente di avere la fiducia della squadra. E' un buonissimo portiere per la categoria".

Può crescere con Savorani? "Savorani è un maestro ed è un amico per me, l'ho avuto al Siena. Sono arrivato a Siena a 33 anni a fine carriera ma sei mesi con lui mi hanno fatto volare altri due anni, sono andato a Cesena ed ho vinto il campionato, ti dà tante nozioni insomma. Riporta a casa grandi risultati e la strada è quella giusta, con lui si vedono i miglioramenti e se ne vedranno ancora in Pietro, anche Christensen si sta evolvendo grazie a lui".

Per Christensen quando conta la fiducia dell'ambiente? "E' un ragazzo giovane, non sa la lingua, la A è una realtà diversa anche se ha giocato in un campionato importante. Se si guarda solo il campo non basta perché possono esserci tante componenti. Va aspettato perché ha qualità, ed è nella piazza giusta e con l'allenatore giusto e deve trovare ancora continuità. Poi il tempo dirà se titolare o no. Se la società lo ha preso, ha voluto investire e ci crede".

E' stato più un acquisto per il futuro? "Può essere un'ipotesi, sia per metterlo davanti Terracciano che dietro, questo non so, per capire comunque se cresce o meno. Non è facile trovare portieri forti perché chi ce l'ha se li tiene. Poi un portiere se sbaglia si vede subito, è un ruolo delicato e devi essere forte in tutto e per tutto senza stare a guardare le critiche altrimenti diventa difficile".

Ricordi a Firenze? "Al Franchi ho avuto l'unica espulsione della mia carriera, per un'uscita su Santana, con la maglia della Reggina. Cito il Franchi quando mi chiedono che emozioni provavo quando entravo in campo, sentire quell'inno è davvero emozionante. Poi le società possono investire o meno ma la cultura calcistica a Firenze non manca. II mio Sangiuliano City? Realtà piccola gestita da una famiglia, anche con un po' di fortuna sono arrivati tra i professionisti poi purtroppo sono retrocessi ed ora provano a risalire".