BELLINAZZO A FV, ACF HA RICAVI TROPPO BASSI: NECESSARIO LO STADIO. PREVEDO CESSIONE TOP

Esclusiva di FirenzeViola.it
19.04.2019 19:45 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
BELLINAZZO A FV, ACF HA RICAVI TROPPO BASSI: NECESSARIO LO STADIO. PREVEDO CESSIONE TOP

In queste ore sta facendo molto discutere il bilancio della Fiorentina legato all'anno solare 2018, pubblicato ufficialmente nella giornata di ieri, e che racconta di una ACF in passivo di 16 milioni. Per provare a capire meglio le cause, e tentare anche di comprendere le prospettive future legate al tema economico e societario, FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva lo scrittore e giornalista Marco Bellinazzo, firma de Il Sole 24 Ore e Calcio&Finanza.

Partirei dal cosiddetto buco di bilancio.
"Da sempre il bilancio della Fiorentina è condizionato dall'esigenza di fare plusvalenze. Il costo della rosa, seppure sia leggermente calato, rimane comunque alto rispetto alle entrate strutturali di cui può godere il club. Parliamo di 90 milioni circa, una sessantina di stipendi e la metà di ammortamenti, ai quali se aggiungiamo le normali spese si arriva a 128 milioni. Gli altri costi sono tenuti piuttosto bassi, perché la squadra è molto cara in rapporto ai ricavi. Le spese sono in linea con le altre squadre di Serie A di quella fascia, ma il problema vero è un altro".

Prego.
"Il vero problema infatti si pone sui ricavi del club. Sono stabili, e non crescono negli anni come ci si potrebbe invece attendere da una piazza quale Firenze. Questa cosa è data da dei limiti strutturali, e uno di questi è sicuramente lo stadio".

Un oggetto di grande discussione in città.
"Il processo di crescita passa dallo stadio, e questo necessita una convergenza di volontà da parte del club, del comune e dei vari enti locali. Una società che incassa solamente 7 milioni dallo stadio non può aspirare a molto altro. Basta guardare gli incassi delle altre. Tralasciando la Juve che ne fa 60, o Milan e Inter che incassano 35 circa ciascuna, per esempio Roma e Napoli hanno il doppio degli incassi dallo stadio rispetto alla Viola. Ma non c'è solo questa questione, anche il dato sui ricavi dell'area commerciale (19 milioni, ndr) è in linea sì con gli scorsi anni ma rimane ancora troppo basso per pensare ad una crescita. Volendo ancora mettere a paragone Napoli e Roma, che da quel punto di vista hanno giri di affari piuttosto bassi, entrambe arrivano almeno a 30 milioni".

Da osservatore ed esperto in tema, come far fronte a questa situazione? Quali possono essere le prospettive?
"C'è di base un'eccessiva dipendenza dai diritti tv, ma questo è un elemento comune praticamente a tutte le società di Serie A. Si può far fronte a questo aspetto in due modi: vendendo giocatori oppure prendendo parte alle coppe europee. Il rosso infatti è determinato sia dalle mancate cessioni in estate che dalla prolungata assenza dal palcoscenico del calcio europeo. Di plusvalenze i viola infatti si sono assicurati solo un decimo rispetto all'anno prima. Questo penso sia figlio della volontà del club di tenere i migliori, ma il fatto è che la politica delle cessioni, quella di far sviluppare e crescere i migliori talenti per poi rivenderli, non è per forza un aspetto negativo se si riesce a rimpiazzare quei calciatori che si lasciano partire. In estate mi aspetto una cessione importante che possa portare plusvalenze per almeno 50 milioni".

Beh, viene in mente un solo nome.
"Sì, ed è lo stesso nome cui tutti pensano. E credo sia anche giusto così. Non solo però, mi aspetto anche un segnale da parte dei Della Valle perché la Fiorentina ha le potenzialità per crescere molto ma tutto dipende dalla realizzazione del nuovo stadio e dai progetti commerciali, con i quali costruire il brand Firenze. Lo stadio è indispensabile, altrimenti sarà difficile uscire da questa situazione creatasi nel corso degli ultimi anni".