NANNELLI A FV, IO COME CISTANA: SOGNO L'ESORDIO AL FRANCHI E DI PARARE UN RIGORE A CR7

07.04.2020 20:00 di Andrea Giannattasio Twitter:    vedi letture
Fonte: Esclusiva su Instagram di Firenzeviola.it (@firenzeviola_it)
NANNELLI A FV, IO COME CISTANA: SOGNO L'ESORDIO AL FRANCHI E DI PARARE UN RIGORE A CR7
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© foto di Giacomo Morini

I più attenti si ricorderanno di lui per quel ciuffo biondo e la faccia da ragazzino per bene catapultato dentro il sogno più grande della sua vita. Del resto non capita tutti i giorni di passare dai campini della Trave al ritiro della prima squadra a Moena in una manciata di giorni. Alex Nannelli, giovane portiere classe 2002 adesso in prestito al San Donato Tavarnelle, ha vissuto sulla propria pelle questo tipo di esperienza, lavorando a stretto contatto con la Fiorentina nella prima fase di preparazione in Val di Fassa e passando le sue giornate insieme a Castrovilli, Simeone e Vlahovic. Nervi a fior di pelle per lui, cresciuto con la fede viola nel cuore e fino a poco fa alle prese con il promo vero campionato coi “grandi” in D: “Adesso però sono chiuso in casa, non passano davvero mai le giornate” - ha raccontato Nannelli nella chiacchierata avuta oggi sul profilo Instagram di Firenzeviola.it: “La mattina ho 4-5 ore di lezione online come se fossi a scuola, poi nel pomeriggio mi alleno tranne la domenica. La sera invece sto un po’ al telefono coi miei amici, gioco alla play e guardo alla tv… anche se ultimamente la play mi dà qualche problema, va un po’ a scatti e mi si blocca… ma il tempo per divertirmi ce l’ho”.

Qualche consiglio su un film o una serie da vedere per chi sta a casa?
“Sono un grande fan della serie tv “La casa di carta”, sono davvero innamorato. In un giorno ho finito di vedere tutta la nuova serie uscita da poco su Netflix. Ma ce ne sono altre come Élite e Skam che valgono davvero la pena”.

Come valuta la sua prima parte di stagione?
“Come tutti sanno, ho iniziato a lavorare con il ritiro a Moena, poi sono arrivato al San Donato-Tavarnelle dove era già iniziata la stagione con la Coppa non è stato facile entrare nei meccanismi della squadra. Poi con la dedizione e il lavoro son riuscito pian piano a giocare qualche partita e a fine 2020 le stavo giocando quasi tutte. Un piccolo infortunio però mi ha tenuto fuori dal campo per due mesi non appena ho ripreso a giocare ma si è fermato tutto per il coronavirus”.

Che pensa dell’ipotesi di concedere i campionati in estate?
“Io sono ottimista, spero si possa concludere il campionato a costo di andare più in là del dovuto. La voglia di tornare in campo è troppa ma ovviamente bisogna vedere quanto durerà il contagio”.

Ci spiega la scelta di affrontare a nemmeno diciotto anni un’esperienza tra i dilettanti?
“E stato tutto inaspettato, non avrei mai pensato di andare a giocare in Serie D a inizio stagione. Sono molto felice della scelta che ho preso. Il campionato di D è formativo a livello fisico e mentale: entri subito nell’ottica che i 3 punti contano davvero e molti dei miei compagni vengono al campo trasmettendoti la loro voglia di vincere. Anche a livello fisico sono cresciuto, grazie all’aiuto del mister che mi ha subito dato una grossa mano.

Peraltro in A c’è l’esempio di CIstana del Brescia che ha fatto come lei. E ora gioca in A…
“Non solo, è arrivato in Nazionale. Certo, l’obiettivo è fare come lui: ha fatto la gavetta, è salito pian piano di categoria ed è arrivato fino alla maglia azzurra. Spero davvero di ripetere il suo percorso”.

Parliamo del suo ritiro: cosa ricorda di quei giorni passati coi grandi della Fiorentina a Moena?
“E stata l’esperienza più bella che abbia mai fatto da quando gioco a calcio. Mi hanno accolto tutti bene fin da subito e non ho avuto alcun problema di inserimento. In quei giorni c’erano tanti tifosi a vederci ma l’emozione l’ho avuta giusto i primi giorni poi l’ho messa da parte. Volevo far vedere tutto il mio valore”.

Lei era il più giovane della compagnia: le hanno fatto qualche scherzo?
“No, niente di tutto questo… al massimo qualche battuta all’inizio. La seconda sera di ritiro ho pure cantato “Alba chiara” di Vasco ma ho fatto un disastro, ero impacciato… meglio non ricordare quel momento”.

Cosa pensa di Dragowski e Terracciano, i portieri viola con cui si è allenato?
“Sono due bravissimi ragazzi che mi hanno accolto molto bene: ci ho fatto subito amicizia. Mi hanno stupito perché non li avevo visti dal vivo. Drago, in particolare, ha fatto molto bene ad Empoli e ha tanti margini di miglioramento”.

Cosa rappresenta per lei la Fiorentina?
“È sempre stato un sogno per me giocare con la maglia viola, essendo di Firenze. Quando due anni fa mi arrivò la chiamata non c’ho pensato un attimo ad accettare; ho trovato un bell’ambiente grazia a tutte le persone che avevo attorno”.

Quali sono le partite dei viola che si porta più nel cuore?
“Sarò banale ma dico quella con la Juventus, quando rimontammo per 4-2, ma quella purtroppo la vidi solo in tv. Al franchi direi l’1-0 con l’Udinese ottenuto un anno fa con il gol di Benassi perché quella rete fu la liberazione: i friulani stavano facendo un po’ le m…”

A Firenze c’è da sempre una grande tradizione col settore giovanile: da Chiesa a Castrovilli…
“Ci sono tanti esempi da cui prendere spunto. Personalmente vedendo dove sono arrivati questi giocatori che hanno fatto il mio percorso mi sento di promettere che darò il doppio per provare a fare come loro. Pensate a Castrovilli, che in estate era in discussione e ora è diventato un fuoriclasse”.

Qual è il suo sogno nel cassetto, adesso?
“Vorrei fare il mio esordio al Franchi sotto la Fiesole e parare un rigore a Cristiano Ronaldo. Non chiedo altro”.

Cosa pensa della stagione viola? Si aspettava una prima parte di annata così difficile?
"C’era da aspettarsi che la Fiorentina potesse aere qualche problema: quello attuale è sempre stato definito un anno di transizione. Adesso, non appena il campionato riprenderò, serve trovare subito punti importanti per salvezza e poi ripartire l’anno prossimo”.