Le dimissioni di Palladino cambiano tutto: cosa può succedere per i leader viola

Le dimissioni di Raffaele Palladino hanno sorpreso l'ambiente viola. In attesa di capire quale sarà il prossimo allenatore della Fiorentina, anche i calciatori sono rimasti disorientati dalla scelta del tecnico che sorprende, scuote e soprattutto rimette in discussione tutto ciò che era stato costruito – o che si stava costruendo – attorno alla sua figura. L’addio del tecnico non rappresenta solo un cambio in panchina, ma segna un vero e proprio punto di rottura nel progetto tecnico avviato dalla dirigenza viola. Con Palladino se ne va anche la visione tattica e tutti i rapporti con il gruppo squadra.
L'exploit di Kean e Mandragora e i fedelissimi Ranieri e Pablo Marì
Il suo impatto in questo anno per alcuni era stato forte: l’exploit di Moise Kean, rinato sotto la sua guida, la crescita costante di Rolando Mandragora e la fiducia totale in Pablo Marí, prelevato dal Monza a gennaio proprio su sua indicazione, erano segnali chiari di un’identità precisa. Ora tutto questo può vacillare. A partire dai leader dello spogliatoio proprio come Kean, che con Palladino aveva costruito un rapporto speciale, potrebbe tornare a interrogarsi sul suo futuro. La permanenza a Firenze, mai completamente certa, ora diventa più che mai un rebus. Il tecnico era una garanzia, una figura in grado di dargli fiducia e responsabilità. Senza di lui, la situazione può cambiare radicalmente. Si pensi anche a Luca Ranieri, promosso a capitano proprio da Palladino, e uomo inamovibile dal suo scacchiere. Una scelta simbolica che oggi perde il suo architetto.
Cataldi e De Gea ancora più in bilico, il feeling mai sbocciato con Gud
Tra quelli in dubbio c’è Danilo Cataldi, fortemente voluto dall’ex tecnico e, anche lui leader tecnico dell'undici di Palladino che non ne faceva a meno quando il calciatore era in condizione di giocare. Senza il mister, il futuro di Cataldi resta in bilico e il calciatore rischia seriamente di essere sacrificato. Poi c'è David De Gea, sul quale, nonostante qualche rumors di mercato, la società viola è sembrata determinata nella sua decisione di rinnovargli il contratto. Ma questa instabilità porterà il portiere spagnolo a riflettere seriamente sul suo futuro in viola? Infine più complicata la posizione di Gudmundsson. Il feeling con Palladino non era mai realmente sbocciato, e le sue prestazioni sono state ben al di sotto delle aspettative. Con l’addio del tecnico, le cose però potrebbero cambiare ma prima bisognerà definire per bene il suo futuro con il Genoa.
La Fiorentina si ritrova a un bivio. Il progetto Palladino, seppur breve, aveva iniziato a prendere forma. Le sue dimissioni costringono la società a ripartire quasi da zero, con un nuovo tecnico, nuove idee e – forse – nuovi leader. Un’estate caldissima si preannuncia a Firenze. E le certezze, al momento, sono davvero poche.
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