DELIO ROSSI A RFV: "ROSA NON ABITUATA AGLI IMPEGNI. JOVIC? ERA PIÙ FUNZIONALE SIMEONE"

03.10.2022 16:00 di Ludovico Mauro Twitter:    vedi letture
DELIO ROSSI A RFV: "ROSA NON ABITUATA AGLI IMPEGNI. JOVIC? ERA PIÙ FUNZIONALE SIMEONE"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Non arrivano vittorie lontano dal Franchi, poche reti segnate da inizio campionato, non c’è ancora una gerarchia chiara per la maglia della prima punta e, per chi ci avesse buttato particolare attenzione, quasi mai sotto la gestione Italiano sono arrivati gol da calcio piazzato. Specie di testa, nonostante la contraerea non manchi, viste le stazze di alcuni elementi come Milenkovic, Igor o Cabral. E in tutto ciò è arrivata un’altra sconfitta, al Gewiss Stadium contro l’Atalanta. Per analizzare tutti questi aspetti, che fanno da sfondo al momento attuale della Fiorentina, a Radio FirenzeViola è stato intervistato Delio Rossi, ex tecnico gigliato che ha commentato tutti questi argomenti. Inizia proprio con un’analisi generale della situazione: "E' un momento un po' particolare, ha inciso anche il fatto di dover giocare più competizioni senza avere una rosa abituata. Poi in questo momento c'è una difficoltà a creare occasioni, anche se a Bergamo la Viola è stata in partita. Penso che sia solo un momento e che bisogna fare un'analisi abbastanza chiara, trovando quegli 11/12 giocatori giusti e puntando di più su quelli. La squadra non è allo sbando: ha difficoltà a segnare e fa qualche errore". 

Secondo lei si doveva riproporre il 4-2-3-1 vincente col Verona? 
"Non lo so, a Firenze c'è un allenatore abbastanza catechizzato come Italiano. Si presume che la campagna acquisti, quindi, migliori quello che già c'è. Molto probabilmente sono state sbagliate delle scelte. Anche perché se vuoi fare il 4-3-3 ci sono almeno quattro giocatori fondamentali: il portiere, il difensore centrale, il centrocampista centrale e il centravanti. Forse in questi ruoli la Fiorentina è più deficitaria, paradossalmente nel centrocampista centrale e nel centravanti. Il livello con Vlahovic era alto, chiaro che poi è difficile trovare un sostituto di pari valore. Così come Torreira era importante per il tipo di gioco che si vuole proporre". 

Secondo lei è stato sbagliato declassare Gollini a secondo portiere rispetto a Terracciano? 
"Parto dal presupposto che c'è un collega, Italiano, bravissimo. Dato che un allenatore non lavora per simpatia o antipatia, significa che questi giocatori gli danno più garanzie. Ciò non significa che un acquisto sia sbagliato, magari ad ora è più funzionale un altro. Poi ci sono i giocatori che vedono come uno stimolo essere messi in discussione, altri invece si chiedono cosa siano venuti a fare... Quanto ai centravanti, forse non hanno proprio le caratteristiche per giocare nel 4-3-3". 

Come cambierà la Fiorentina là davanti? 
"Cabral, Jovic e Kouame sono giocatori diversi. Jovic non è una prima punta, paradossalmente è più funzionale un Giovanni Simeone in quel sistema di gioco rispetto a un Ibrahimovic. Poi c'è il discorso che Kouame può giocare all'occorrenza come esterno. Chiaro che se punto tutto su di lui allora qualche problema ce l'ho". 

Come si migliora il problema dei calci da fermo, visti i pochi gol che arrivano? 
"Se si prende gol da calcio piazzato e ne facciamo pochi, il problema sono io che sono l’allenatore: devo quindi trovare il rimedio anche in base ai giocatori che ho. Non è che posso delegare questa situazione esclusivamente al preparatore. Se prendo sempre gol in quelle circostanze ho qualcosa che non va, ma il primo che ha la fotografia della situazione è l'allenatore, che deve trovare una maniera per ovviare al problema. Poi è chiaro che dipende anche dalle situazioni, non è che se sbagli su un fallo laterale è colpa dell'allenatore... Naturalmente pesano pure i tanti impegni, che limitano il lavoro quotidiano e magari per questa ragione il tecnico va a prendere i giocatori un po' più pronti".