Alle porte del Sottil-ter: il figlio d'arte per (ri)convincere Pioli e tifosi. Mai entusiasti di lui

Da quando è iniziata a circolare la notizia, è diventato subito oggetto di dibattito. La possibilità che Riccardo Sottil resti in viola dopo il mancato riscatto da parte del Milan ci ha messo pochissimo ad accendere gli animi di chi discute quotidianamente di Fiorentina, soprattutto per chi la vive da tifoso. Perché tra il figlio d’arte e la piazza di Firenze non è mai sbocciato un grande feeling nelle già due parentesi in cui il classe ‘99 ha vestito la maglia gigliata. E a breve potrebbe cominciare la terza, con Stefano Pioli che valuterà il ragazzo in ritiro prima di prendere una scelta in via definitiva con la dirigenza.
Dal debutto ad oggi, nel segno di Pioli
Sottil è un prodotto del vivaio della Fiorentina e con questa stessa maglia ha debuttato in Serie A, sotto l’egida del tecnico parmense che ritroverà a giorni al quartier generale di Bagno a Ripoli, dove Pioli lo valuterà (nuovamente) prima di prendere una scelta sul suo futuro, di comune accordo col club. L’ex allenatore dell’Al Nassr è lo stesso che l’aveva lanciato nel calcio che conta il 19 settembre 2018, al Ferraris contro la Sampdoria, scommettendo per la prima volta su un ragazzo in cui credeva molto non soltanto l’ultimo tecnico del Milan dello scudetto, ma anche tutta la società, che Sottil l'aveva visto crescere in casa con diverse aspettative, date da un motore decisamente importante nelle gambe. Quello stesso motore che Pioli valuterà sulla corsia di destra, dove l’ex rossonero potrebbe ritagliarsi l’iniziale ruolo di vice Dodo. È l'idea nata nei giorni scorsi filtrando da ambienti vicini al Viola Park, e che può prendere piede a seconda delle risposte che darà il giocatore durante la preparazione.
Quel rapporto difficile con la piazza
Su un altro piano si sposta invece il discorso che riguarda il legame tra Sottil e la tifoseria viola, mai innamoratasi del figlio d’arte nel corso delle sue due avventure in riva all’Arno prima con Pioli e poi con Italiano e Palladino. Eppure sia il secondo che il terzo hanno dato ampia fiducia al classe ‘99, impiegato parecchio da entrambi nelle stagioni alla Fiorentina, ma senza mai far sbocciare del tutto gli strappi e le galoppate di Sottil sotto le tribune del Franchi, poche volte generoso di applausi nei suoi confronti. Gli stessi tifosi che, non più tardi di pochi mesi fa, non hanno nemmeno digerito tanto volentieri le prime dichiarazioni del figlio d’arte appena arrivato in rossonero: “Ringrazio la Fiorentina, ma il Milan era un sogno fin da bambino”, disse Sottil alla presentazione a Milanello, forse non curante del fatto che ci fosse la possibilità di tornare in viola a fine stagione poiché non riscattato dal club di Via Aldo Rossi, poi effettivamente concretizzatasi. Da queste parole e dall'etichetta di eterno incompiuto che gli aveva attribuito ormai la Firenze del pallone ripartirà la terza parabola di Sottil alla Fiorentina, dove toccherà solo al calciatore fare di tutto per convincere Stefano Pioli e giocarsi le (ultime, ultimissime) carte all’ombra del Duomo.
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