C'ERANO UNA VOLTA LE "SETTE SORELLE"

09.02.2012 01:31 di Stefano Borgi   vedi letture
C'ERANO UNA VOLTA LE "SETTE SORELLE"
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© foto di Federico De Luca

Più che sorelle, Parma e Fiorentina erano delle "sorellastre", la sesta e la settima (spesso mal viste) di un gruppuscolo di elette. Juventus, Inter e Milan rappresentano da sempre il triangolo del potere, economico prima che calcistico, e da tempo immemore si spartiscono la torta del calcio italiano. Poi al tempo figuravano Roma e Lazio, esponenti privilegiate del potere politico-religioso (anche in questo caso, molto prima che calcistico), tra fidejussioni false, decreto spalmadebiti, e la spinta "miracolosa" del Giubileo. Non a caso la Lazio vinse lo scudetto '99-2000 e la Roma quello 2000-2001. Infine, mosse dal mecenatismo di presidenti "entusiasti" piuttosto che incoscienti, ecco Fiorentina e Parma, le uniche a non essersi fregiate del tricolore in quegli anni (neanche l'Inter lo vinse, ma per altre ragioni). Del resto a loro bastava stare in quella cerchia ristretta, come delle giovani donzelle al compimento del 18° anno, in procinto di fare l'ingresso in società.

Contestualizziamo il periodo: siamo circa a metà degli anni '90, la Fiorentina è appena tornata in serie A ed il Parma comincia la scalata al calcio che conta. Da una parte Vittorio Cecchi Gori, dall'altra Callisto Tanzi e la Parmalat. Da una parte Toldo, Batistuta, Baiano, Rui Costa, Edmundo, Oliveira... dall'altra Buffon, Thuram, Cannavaro, Zola, Chiesa, Crespo. Più un'altra serie di giocatori che solo a nominarli ci fa capire quanto sia in crisi oggi il campionato italiano. Nel frattempo il Milan si aggiudica lo scudetto '95-'96 (con la Fiorentina 4° classificata che vince anche coppa Italia e Supercoppa italiana, Parma 5°), la Juve trionfa dal '96 al '98 (il Parma nel '97 arriva secondo...) ancora il Milan nel '98-'99 (globalmente per le due "sorellastre" questo è l'anno migliore: viola campioni d'inverno affossati dall'infortunio di Batistuta, ducali trionfatori in coppa Italia e coppa Uefa). Intanto l'Inter perde scudetti a iosa, tra soprusi arbitrali (ricordate il rigore di Iuliano su Ronaldo? Era l'aprile del '98...) e suicidi sportivi, mentre Lazio e Roma (come anticipato) si impongono nel biennio '99-2001. Per onestà va detto che il Parma era partito un pò prima della Fiorentina a scalare il calcio nostrano, perchè già nel '91-'92 la squadra allenata da Nevio Scala (protagonista di uno splendido 3-5-2) aveva vinto la sua prima coppa Italia. Nel '94 in bacheca finisce la supercoppa italiana e l'anno dopo l'apoteosi con la coppa Uefa, conquistata addirittura a Wembley per 3-1 sull'Anversa. Il periodo, però, che celebra per antonomasia le "sette sorelle" è quello che va dal '95 al 2001, e termina con il fallimento della Fiorentina, la crisi di Cecchi Gori, gli arresti di Tanzi e Cragnotti, l'indebitamento di Sensi ed un patrimonio familiare completamente dilapidato. Tutti quanti, chi per un motivo chi per l'altro, spariti dal panorama calcistico, e con loro quelle fantastiche creature in pantaloncini e maglietta sostenute dal tifo e dal cuore di intere città. C'è poi chi dette la colpa alla volontà comune di ribaltare il portere del calcio, l'alleanza Sensi-Cragnotti-Tanzi-Cecchi Gori puntava infatti alla Lega, Stream si oppose all'allora Tele+ (l'attuale Sky). Cecchi Gori strabordò con il progetto "terzo polo televisivo", e mal gliene incolse. La fine però è stata quella: per vincere scudetti e coppe, c'è chi ha venduto l'anima alle banche o ha fatto carte false, costretto, per tenere il passo delle grandi di nascita, a investire ancora di più per colmare quel gap, a strapagare giocatori che altrimenti sarebbero andati a Milano o Torino, a ipotecare i propri beni per quel viaggio di lusso senza ritorno verso le vette del calcio.

Oggi le "sorelle" vere e proprie sono tornate ad essere tre: Juventus, Milan e Inter. E' vero, a turno ci provano le outsiders: la Roma di Spalleti e Ranieri, la Fiorentina di Prandelli, l'Udinese di Guidolin... La Lazio che va e viene, mentre si affaccia deciso il Napoli di De Laurentiis. Ma, come si dice in matematica, cambiando l'ordine dei fattori... assistiamo ad un triangolare disputato dentro un campionato sempre più povero, sempre più snobbato dai grandi nomi, con stadi semi-vuoti, cattedrali (mal tenute e mal gestite) nel deserto. Quando c'erano le sette sorelle l'Italia almeno vinceva in Europa, importava campioni e fuoriclasse da ogni dove, il campionato italiano era considerato il più bello del mondo. Oggi l'Italia è il terzo mondo, in tutti i sensi, anche e sopratutto nel calcio. Fiorentina e Parma? I tempi, le follie, gli sperperi di Tanzi e Cecchi Gori forse non torneranno più, oggi si punta sui giovani (due per tutti: Giovinco e Jovetic) con qualche ex di lusso (Amauri) e tanta, tanta nostalgia. Anche se loro due, in fondo in fondo, erano solo delle "sorellastre"...