Vanoli ribatte sull'atteggiamento. Viola contro Giovane, voluto a Firenze un anno fa
Non potrebbe esserci figura retorica migliore di "come una finale" per presentare Fiorentina-Verona di oggi, scrive la Repubblica (ed. Firenze) sulle sue pagine odierne. La squadra di Vanoli deve cominciare oggi a inserire nel suo vocabolario il verbo "vincere", mai appartenutogli finora in campionato. Come detto però guai a pensare che il palcoscenico europeo, dove qualche distrazione è permessa e la qualità alla fine riesce sempre a fare la differenza, sia lo stesso del campionato. Il Verona arriva forte di un successo con l’Atalanta cercato e voluto, con un gruppo che ha dimostrato con le prestazioni la fiducia verso il proprio allenatore, Zanetti, con la freschezza di tanti talenti - Giovane in primis, richiesto anche da Palladino lo scorso gennaio proprio per la Fiorentina - e con la determinazione di chi sa che per salvarsi servirà lotta, grinta e tanta corsa.
Tutti ingredienti che i viola fino ad ora non hanno messo, con conseguente ultimo posto in classifica e prestazioni deficitarie. Oltre alla tattica nelle due sedute - scarico venerdì e rifinitura ieri - Vanoli ha ribattuto sul tasto dell’atteggiamento, catechizzando i suoi sulla necessità di pareggiare la fame degli avversari per poi esaltare i valori tecnici, quelli viola superiori. A spingere la Fiorentina ci sarà un Franchi sold out, diverso dallo scenario desolante di giovedì con solo 8mila tifosi. Perché stavolta è una partita che vale come una finale.
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