Fiorentina, tre motivi per non illudersi che la vittoria sulla Dinamo sia una rinascita. Può essere un "ritrovamento" di se stessa, ma se è davvero così lo può dire solo il Verona. Attenzione ad Al-Musrati, una specie di Felipe Melo
Due a uno sulla Dinamo Kiev, prima vittoria della Fiorentina al Franchi dopo 70 giorni. Cerchiamo di definirla. Rinascita? No, proprio no. Più che esagerato, sarebbe sbagliato pensarlo. Rilancio? Non è sbagliato, ma esagerato, molto esagerato. Ripartenza? Bah, ci si può anche credere e la Fiorentina si deve aggrappare a questa ottimistica possibilità, però… Ripresa? Aspettiamo. Ritrovamento? Ecco, qui ci avviciniamo a un’idea più coerente con la situazione attuale: in certi momenti è stato un po’ ritrovarsi, ma nessuno può sapere quanto elevato sia il rischio di perdersi di nuovo.
La vittoria sulla Dinamo Kiev, meritata per il numero delle occasioni superiore a quello degli ucraini, per adesso è solo l’interruzione di una continua disfatta. Spetta al Verona stabilire se davvero il 2-1 su una squadra dal passato illustre e dal presente solo orgoglioso possa trasformarsi in un passaggio verso la speranza. Senza dimenticare tre cose.
La prima: se la Fiorentina batte il Verona resta ultima, insieme al Verona. Questo per dire che la rincorsa, in ogni caso, non potrebbe esaurirsi qui, ma solo iniziare.
Il secondo punto da tenere presente è che già una volta, con Pioli in panchina, un successo in Conference ancora più ampio di quello di giovedì - ovvero il 3-0 di Vienna contro il Rapid - illuse qualcuno: nelle successive tre partite di campionato la Fiorentina mise insieme un pareggio e due sconfitte.
La terza: i viola hanno vinto, play-off compresi, cinque partite su sette in Conference League, zero su quattordici in campionato. Purtroppo vuol dire qualcosa.
Se ripartiamo dall’ultima giornata, si rischia di immaginare un’altra disfatta anche col Verona. Contro il Sassuolo, la Fiorentina ha perso, ha umiliato i quattromila tifosi arrivati a Reggio Emilia, ha ridicolizzato se stessa con la baruffa sul rigore e infine ha aperto la polemica fra Vanoli e Gudmundsson: l’allenatore spiegava la rinuncia dell’islandese e il 10 replicava di non aver mai rifiutato di calciare un rigore.
Nella medesima giornata, il Verona ha battuto l’Atalanta in modo netto e ben oltre il 2-0 finale, la stessa Atalanta che nel turno precedente aveva messo sotto proprio la Fiorentina (2-0) e che martedì scorso ha battuto il Chelsea campione del mondo in Champions League. Messa così c’è da aver paura anche contro la penultima del campionato. Del resto, la Fiorentina è ultima…
Il Verona è una squadra compatta, aggressiva, forte fisicamente. Che sia schierata dalla parte del suo allenatore non ci sono dubbi. Ha un giocatore, un libico, che fa impressione per la capacità muscolare: si chiama Al-Musrati. La Fiorentina lo ha già incontrato più di due anni fa, negli spareggi di Conference League, quando giocava nel Braga. Quella sera, con le doppiette di Jovic e Cabral (impossibile dimenticarlo), la squadra di Vincenzo Italiano ne fece quattro ai portoghesi.
Sul Corriere dello Sport-Stadio venne affibbiato un sonoro 4,5 ad Al-Musrati con questa pagella: “Un errore dietro l’altro, compreso quello sul primo gol viola”. Dal Braga è andato al Besiktas e poi al Monaco, dove lo ha prelevato il Verona. A dispetto di quella serata in Portogallo, contro l’Atalanta a noi ha ricordato il Felipe Melo di Firenze (non quello della Juve…). È il giocatore che aggredisce per primo e, se tutto il Verona tiene il ritmo della scorsa settimana, non sarà un pomeriggio semplice per i viola. Attenzione pure a Belghali, a Giovane e Orban, anche se sembra destinato alla panchina.
Ma se fosse solo l’avversario il problema, la Fiorentina sarebbe già a un buon punto. No, il problema è la stessa Fiorentina, una squadra che giovedì ha dato un minuscolo segno di vita calcistica. Era già successo, sempre con Vanoli, pure per venti minuti contro la Juve. È ancora poco, troppo poco, quasi niente. Alla quindicesima giornata non c’è tempo da perdere. Se vuole la salvezza, deve battere Verona, Udinese e Cremonese, le squadre che faranno visita al Franchi diroccato prima della fine del girone d’andata.
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