REPUBBLICA, Batticuore viola. Milenkovic gol all'ultimo
All’ultimo tuffo, in pieno recupero, con un uomo in meno e in casa di una cosiddetta big. La Fiorentina graffia e sbanca il Gewiss Stadium di Bergamo, regalandosi la doppia semifinale di Coppa Italia e ribaltando il destino di una sfida che, specie dopo il doppio giallo a Quarta nella ripresa, pareva avviarsi su altri binari. L’immagine è quella di Italiano, che al 93’ di una sfida infinita, capisce che potrebbe essere l’occasione giusta: una punizione a metà campo, a una trentina di secondi dalla fine, per una Fiorentina in dieci uomini che fino a quel punto ha contenuto le sfuriate di un’Atalanta colpevole di non aver chiuso la gara quando avrebbe potuto farlo. Il tecnico si alza e, come se sentisse il momento, invita tutti a salire. E a crederci.
Al vantaggio iniziale di Piatek, su calcio di rigore, erano seguiti due gol dei padroni di casa. Prima la perla di Zappacosta, poi con Boga, appena acquistato dal Sassuolo, che penetra troppo facilmente nell’area viola e firma il sorpasso con un diagonale vincente. C’è nervosismo. Gonzalez lascerà il campo per una sostituzione vistosamente contrariato, tanto che prima di sedersi in panchina getterà con rabbia la maglia a terra. Italiano propone Piatek dal primo minuto e il polacco, alla prima vera occasione del secondo tempo sempre dal dischetto, non fallisce. O meglio, stavolta Musso intuisce e respinge ma Piatek c’è e realizza con lucidità sulla ribattuta. È il suo terzo gol in viola, la sua prima doppietta con questa maglia. L’Atalanta spinge, sfiora le rete con Djimsiti al 92’ ma i viola resistono. E così torniamo alla scena iniziale. C’è una punizione a metà campo. Italiano chiede di salire, di alzare il baricentro. Di crederci. Palla messa il più vicino all’area possibile, batti e ribatti. Alla fine c’è una respinta della difesa e Bonaventura che tocca per Milenkovic al limite: il serbo calcia al volo a incrociare e Musso può solo guardare il pallone che entra in rete e fa esplodere di gioia viola.