NAZIONE, L'opinione: "Bernardeschi, che malinconia"

13.07.2022 10:39 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
NAZIONE, L'opinione: "Bernardeschi, che malinconia"
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Il collega Stefano Cecchi, sulle pagine de La Nazione, si è soffermato su Federico Bernardeschi, ex giocatore della Fiorentina. Questi alcuni estratti di ciò che ha scritto: "[...] rivederlo oggi senza più una squadra a cercare a soli 28 anni un ingaggio oltremare come una vecchia gloria del calcio, più che far assaporare il gusto perfido della rivincita mette malinconia. Perché poche storie come quella di Federico Bernardeschi raccontano la fretta, la voluttuarietà e l’eccesso smisurato del calcio di oggi. [...] A Firenze qualcuno lo chiamava Brunelleschi per il tratto artistico delle sue giocate: palla al piede, col sinistro scolpiva calcio. E quando la Juventus se ne incapricciò, era il giocatore con più prospettiva dell’intero campionato. Per la storia viola, lui fu il primo dei tre gemelli diversi [...] a ferire a morte la città con la sua fuga verso Torino. [...] Un campione in itinere che sembrava destinato a marchiare una storia alta dalle parti di Torino. Perché questa sia rimasta incompiuta, da ballerino di fila e non da etoile, è difficile da dire.

Forse perché Bernardeschi in bianconero non è riuscito a determinarsi un ruolo [...]. Forse perché nel suo carattere non c’era e non c’è quella tempra e quell’equilibrio che aiuta a superare le difficoltà. O forse, semplicemente, perché 5 anni fa ha sbagliato il tempo e il modo del suo passaggio a Torino. [...] quello forse per l’incompiuto Federico non era ancora il momento per lasciare Firenze [...]. [...] C’è un tempo per tutte le cose e se [...] Bernardeschi avesse scelto un’altra strada e un altro stile, [...] forse oggi racconteremmo di altro. Forse oggi non parleremmo di un giocatore che, a soli 28 anni, sembra incamminarsi su un personalissimo e triste viale del tramonto, costretto come un Buffalo Bill imbolsito a cercare ingaggi su palcoscenici lontanissimi dal calcio che conta. A chi tifa Fiorentina potrebbe sembrare l’avverarsi di una rivincita, a me pare ci sia solo la malinconia di un calcio che brucia talenti sull’altare di promesse di vanità oggi quasi impossibili da arginare".