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Ingaggi di rientro: per la Fiorentina quasi 12 milioni da smistare. In attesa dei futuri rinnovi

Ingaggi di rientro: per la Fiorentina quasi 12 milioni da smistare. In attesa dei futuri rinnoviFirenzeViola.it
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Oggi alle 16:00Copertina
di Andrea Giannattasio

Ancora pochi giorni di vacanza e poi scatterà l’ora del rientro anche per i numerosi giocatori che la Fiorentina ha ceduto in prestito nelle ultime sessioni di mercato. Ad oggi, tra le partenze registrate tra l’estate e gennaio, solo Biraghi e Kayode sono stati riscattati mentre tutti gli altri, dai profili più esperti ai giovani in cerca di affermazione, torneranno a Firenze con un punto interrogativo stampato sul futuro.

Entro limiti precisi
La questione è già sul tavolo dell’area tecnica
, che si trova a dover gestire un doppio fronte: da una parte la rosa, con quasi venti elementi pronti a rientrare, dall’altra il delicato equilibrio economico-finanziario. Il tema, infatti, non è solo numerico ma anche contabile: la società dovrà mantenere il monte ingaggi entro limiti precisi per restare in linea con i parametri del Fair Play Finanziario. Al momento non ci sono rischi concreti – la Fiorentina è ben dentro i margini – ma la situazione va monitorata con attenzione, visto che peraltro di recente sono arrivati già i rinnovi di De Gea (passato a 1,2 a 3 milioni) e di Comuzzo (passato da 0,2 a 1 milione di euro).

Una lunga lista
Non mancano pertanto i nodi da sciogliere.
Tra i giocatori in rientro, sette percepiscono stipendi da almeno un milione netto a stagione: Kouame (1,7 milioni, oggi fuori mercato a causa dell’infortunio al crociato), Brekalo, Ikoné e Nzola (1,5), Barak (1,4), Sottil (1,1) e Valentini (1). A questi si aggiungono Sabiri e Christensen (0,8 ciascuno) e Infantino (0,4): dieci elementi che, a oggi, non sembrano rientrare nei piani del club e che dovranno essere giudicati da Stefano Pioli a partire dalla prossima settimana.

Sgravio annullato
Tradotto in cifre, dal 1° luglio la Fiorentina potrebbe trovarsi con un surplus di ingaggi pari a circa 11,7 milioni netti – quasi il doppio al lordo – senza considerare i giovani di ritorno. Un impatto non trascurabile. Se dunque da un lato le uscite di Biraghi, Kayode e dei vari prestiti (Adli, Bove, Cataldi, Colpani, Folorunsho, Zaniolo) hanno alleggerito il monte stipendi, dall’altro gli arrivi di Dzeko, Fazzini e Viti hanno quasi bilanciato lo sgravio. E non è finita: restano in sospeso anche i rinnovi di Mandragora e – forse – di Dodô. Insomma, il lavoro per Pradè e Goretti è solo all’inizio.