Semplici sul ruolo degli esterni: "Devono saper fare tutto. Dodo e Gosens un esempio"
Leonardo Semplici, allenatore transitato anche dalla Fiorentina alla guida della Primavera, è stato protagonista della puntata odierna di "Scanner" - trasmissione a cura dell'avvocato Giulio Dini - su Radio FirenzeViola, dedicata ai sistemi di gioco utilizzati in Serie A. Queste le sue parole in merito, a partire dall'utilizzo frequente del 3-5-2: "Una volta di definiva il sistema "per pareggiare", oggi invece, con le caratteristiche dei giocatori, è un sistema molto offensivo che garantisce anche una buona copertura del campo. Ma pochi, a parte l'Inter, usano i due attaccanti veri. Molti fanno 3-4-3, con un'occupazione dello spazio differente. Spesso è utile avere cinque giocatori in mezzo al campo, sono situazioni che ogni tecnico valuta a seconda di chi ha il pallone".
È possibile produrre "quinti" che abbiamo più tecnica e qualità che corsa?
"Sono doti importantissime, come la qualità di esser bravi nell'uno contro uno. Come riferimento prederei l'Inter, da una parte una Dimarco e dall'altra Dumfries: ci sono doti sia tecniche che fisiche determinanti, hanno di tutto. La Fiorentina dell'anno passato aveva Dodo e Gosens che erano all'altezza di questa interpretazione completa. Erano attenti in entrambe le fasi, Gosens andava anche a far gol. Chi gioca in questa maniera, deve avere esterni che sappiano fare più cose".
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