UNDICI VOLTE GRAZIE
E’ l’estate del 2005 e in Italia esiste ancora la comproprietà. E’ proprio con questa formula che la Fiorentina acquista dall’Arezzo per 2,5 milioni di euro un giovane e promettente esterno sinistro, Manuel Pasqual. Una svolta netta dopo tanti anni tra Serie C e Serie B per la carriera del classe 1982, l’arrivo nella Fiorentina dei Della Valle, di Corvino e di Prandelli. E con la maglia viola è subito amore. Il 18 settembre contro l’Udinese arriva l’esordio nella massima serie, il 22 aprile contro l’Empoli è invece il momento del primo gol. Corsa, eleganza e un sinistro vellutato: Pasqual non impiega tanto tempo per mostrare a tutti le sue doti migliori. Tra le mura del “Franchi”, il 1° marzo 2006, arriva pure la prima chiamata in Nazionale, nell’amichevole tra Italia e Germania.
La presenza del numero 23 - acquistato a titolo definitivo dalla Fiorentina - sulla corsia sinistra diventa una vera costante e le “prime volte” si susseguono una dopo l’altra: la qualificazione in Champions (strappata dalle vicende post Calciopoli) del 2005-2006, la sorprendente rimonta del 2006-2007 (sesto posto nonostante la penalizzazione), il quarto posto e la semifinale di Coppa Uefa del 2007-2008, il quarto posto e la prima Champions da giocatore del 2008-2009. E ancora, la semifinale di Coppa Italia del 2009-2010 e gli sciagurati ottavi di finale di Champions col Bayern Monaco. Gli allenatori cambiano, così come risultati e ambizioni, ma Manuel Pasqual resta al suo posto. Tant’è che dal 2012-2013, dopo l’addio di Gamberini, il nuovo mister Vincenzo Montella decide di affidare proprio a lui la fascia di capitano. Nessun trofeo in bacheca, ma una finale e una semifinale di Coppa Italia e una semifinale di Europa League, insieme ad altri tre quarti posti.
Col tecnico campano il rapporto vive di alti e bassi, soprattutto quando la crescita di Alonso lo relega in panchina, ma il terzino di San Donà di Piave respinge le offerte di Roma e Milan e accetta senza fiatare ogni decisione. Nell’aprile del 2015 Pasqual ottiene un sudatissimo rinnovo annuale, ma con l’avvento in panchina di Paulo Sousa non ritrova il sorriso e perde pure quella fascia indossata tanto a lungo con immenso orgoglio. Stavolta, è il sogno di continuare a sentirsi protagonista sul rettangolo verde che si scontra con la politica societaria. E tra Pasqual e la Fiorentina si consuma così un lungo addio, poco adatto a chi la maglia viola l'ha indossata e onorata oltre 350 volte. Ma "il libro fiorentino” (come lo ha definito lui stesso) di Manuel si chiude con una standing ovation da campione, un ricordo indelebile che resterà sempre impresso nel cuore e nella mente.
Undici volte grazie Manuel.