UN RICOSTITUENTE PRIMA DEI VERI BANCHI DI PROVA
C'è chi a fine gara l'ha buttata sul ridere rammaricandosi del fatto che non sempre la Fiorentina si ritroverà davanti gli Hearts, eppure il concetto potrebbe pure essere calzante. Se in città e sugli spalti i tifosi scozzesi hanno mostrato cos'è l'appartenenza legata ai propri colori, la squadra in campo si è mostrata fin troppo lontana dai valori opposti, quelli di una Fiorentina che avrà i suoi problemi tutt'ora irrisolti ma che certamente conosce un altro calcio rispetto a quello dei maroons.
Così dopo le tre reti del Tynecastle della scorsa settimana la cinquina sfoderata al Franchi è un buon ricostituente per ritrovare morale e fiducia dopo il k.o. con la Lazio, ma non la chiara indicazione di una ritrovata salute. Per una reale controprova dello stato dell'arte viola non si può che attendere Lecce e le insidie di una trasferta da prendere con le molle, ma intanto si può pur sempre considerare il buono di una serata europea che regala una Fiorentina persino dilagante nel risultato come non si ricordava da tempo.
Insomma i veri esami sembrano profilarsi già nella prossima settimana, quando oltre a una sfida decisiva per il girone di Conference come quella contro i turchi del Basaksehir la Fiorentina affronterà anche l'Inter, mentre per il momento sarà il caso di non cullarsi troppo di fronte alle pur tante note positive della vittoria sugli Hearts. Semmai di prendere atto che quelle scelte definitive che tanti auspicavano da parte del tecnico sembrano essere arrivate, a cominciare da un attacco dove Cabral è ormai ai margini per arrivare a un centrocampo che intanto ha eletto Mandragora tra i recenti titolari. Decisioni ribadite da Italiano nelle ultime sfide adesso attese da banchi di prova diversi da quelli scozzesi, a cominciare da quelli di Lecce che la Fiorentina dovrà affrontare esattamente come ieri sera per riprendere il cammino anche in campionato.