TABÙ SFATATO, EUROPA CALLING
Quattro in corsa per scudetto e Champions, un treno di squadre dietro a caccia dell'Europa. E dopo la vittoria a Bologna si può dire che a guidare quel treno, alle spalle di Milan, Inter, Napoli e Atalanta, c'è sicuramente (e non solo perché è quinta) la Fiorentina, indipendentemente dal risultato della Juve stasera. Dopo questa vittoria è infatti lecito credere all'Europa. E' lecito perché le trasferte stavano diventando un tabù finalmente sfatato al Dall'Ara. Dopo le belle vittorie a Bergamo, Genova e Udine iniziali (dopo il ko a Roma nella prima giornata) e gli ultimi tre punti lontano dal Franchi arrivati proprio contro i bianconeri il 26 settembre, da allora la Fiorentina era tornata sempre a mani vuote da Venezia (unica partita steccata anche in termini di prestazione), Roma con la Lazio, Torino con la Juve ed Empoli.
Proprio la sconfitta maturata incredibilmente nel giro di pochi minuti finali al Castellani era stato un brutto colpo al morale di chi sta cercando la continuità che manca per nutrire ambizioni europee. Da quel beffardo ko i viola si sono ampiamente riscattatti, sia in casa con la Samp che- finalmente- in trasferta oggi al Dall'Ara appunto. Una vittoria di gruppo, data dalle scelte dell'undici di Italiano (vedi il gol di Maleh), frutto del lavoro (la punizione di Biraghi che si ferma sempre a calciarle con gli altri specialisti), ma anche del suo attore principale Vlahovic che dopo il 30esimo gol dell'anno solare ha esultato abbracciando tutti i suoi compagni come per dire "Ci penso io" ma anche "noi siamo questi, noi siamo la Fiorentina". E finché c'è lui e questo entusiasmo, l'Europa resta sicuramente nel mirino.