SLOW, SLOW, SLOW
"Sono deluso. Ho letto storie di stadio per vent'anni... O anche trenta. La mia intenzione è di andare fast, forse troppo. Ora sto capendo che ci vuole tempo qui per fare le cose". Potrebbe già bastare questa amara considerazione per riassumere in pieno il mood della conferenza stampa tenuta oggi pomeriggio dal proprietario e presidente viola Rocco Commisso. Mattatore del microfono, l'imprenditore italo-americano ha dapprima spiegato il suo punto di vista della situazione, prima di rispondere alle varie domande sul tema: la sensazione prevalente, in ogni caso, è quella di aver sentito parlare un uomo costretto oggi a scontrarsi con la dura realtà della burocrazia italiana.
Provando a ricostruire quanto dichiarato dallo stesso Commisso, si intuisce che la sua idea prioritaria fosse quella, almeno inizialmente, di costruire un nuovo impianto (specie dopo essersi scontrato sin da subito con i problemi di modifica al Franchi, curve comprese, ndr) e di farlo entro i limiti del Comune di Firenze. Ecco perché la soluzione Mercafir era quella più presa in considerazione, anche se - come evidenziato oggi in maniera dettagliata - nasconde numerose insidie.
In primis, e Commisso l'ha dichiarato senza troppi giri di parole, la valutazione pubblica sui costi dell'opera, che parla di 22 milioni di euro. Come evidenziato dal proprietario della Fiorentina, però, a quella cifra ci sarebbero con ogni probabilità da aggiungere costi ulteriori, come l'IMU e quelli per la ristrutturazione. Per di più l'assegnazione passa tramite bando: ecco perché Commisso e i suoi collaboratori vogliono attenderne contenuto e contorni, visto che una gara pubblica, di per sé, potrebbe pure prevedere la presenza di altri attori interessati. Inoltre, e anche su questo sono stati spesi diversi minuti, un altro punto di domanda notevole risiederebbe nella modalità con la quale potrebbe essere assegnata un'eventuale concessione. Più in soldoni: per quanti anni il Comune, nel caso, sarebbe disposto a dare la concessione sui terreni? E a che prezzo?
Insomma, molti punti sull'attuale area Mercafir rimangono bisognosi di un chiarimento, e questo non arriverà prima di giorni, se non settimane. Nel frattempo però, per sua stessa ammissione, Commisso si guarda intorno. Alla simpatica lista di potenziali luoghi nei dintorni di Firenze, è seguita però qualche minuto più tardi una riflessione più seria. Interrogato sulla possibilità di edificare lo stadio in quel di Campi Bisenzio, è arrivata una pronta risposta: "Abbiamo parlato con i proprietari, e c'è un prezzo molto più basso della Mercafir. Ma ci sono anche altre situazioni". Ognuna di esse nasconde senza dubbio altre e nuove criticità, ma non per questo Commisso vuole limitare il ventaglio di opzioni per lui disponibili.
Fast, fast, fast? A vedere oggi, si ha più la sensazione di slow, slow, slow. Non per questo, però, Commisso ha intenzione di arrendersi. E l'ha evidenziato in un altro passaggio della conferenza fiume: "Voglio essere rispettoso, ma dovete esserlo anche con me. Sento che non credete tanto nello stadio, ed è una cosa brutta. Si farà, qualcuno deve dirlo per la città. Io non sono venuto qua a stare al Franchi così per altri 10-15 anni". Per il momento, però, rimane poco altro da fare se non attendere nuove evoluzioni.